La causa come segno della meritevolezza: la parola, l’idea e la “cosa”

Il contributo concentra l’attenzione sulla causa intesa come parola che, già nelle fonti romane, si presta a essere indice di meritevolezza, nonché dunque di rilevanza giuridica. Sono ricostruite le linee essenziali dal punto di vista etimologico e semantico per un inquadramento del segno causa: e tuttavia la considerazione fondamentale, che si colloca un passo a monte anche rispetto al significato di causa, è che proprio a quella parola i giuristi attribuirono un valore giuridico determinante. Lungo questa traiettoria, in specie nel lambire il celebre responso di Aristone cui si riconosce un rilievo fondamentale in tema di riconoscibilità di contratti atipici, il contributo recupera alcune osservazioni di Yan Thomas, dalle quali si evince la centralità riconosciuta al linguaggio rispetto al fenomeno giuridico.