La corporate governance delle banche italiane: è tutto oro quello che luccica?

The 2030 Agenda for Sustainable Development by United Nations (2015) considers the adoption of the best practices of Corporate Governance (CG) a key-driver for a sustainable behaviour of companies to improve wealth and resilience of economic systems worldwide. In addition, ESG (Environmental, Social, Governance) approach has been becoming important in Italian firms’ management. However, the compliance to the CG Code by the Italian listed companies seems to be more formal rather than substantial/effective in some areas, producing a sort of box-ticking and box-checking behaviours to the Code requirements (those more easily applicable/verifiable), respectively by operators and supervisory institutions. This study contributes to highlight the gap between effective and formal compliance to CG Code in a sample of Italian listed financial companies considered “CG champions”.

Per l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile (2015) l’adozione delle best practices di Corporate Governance (CG) è un driver fondamentale di comportamenti sostenibili delle imprese al fine di accrescere ricchezza e resilienza dei sistemi economici mondiali. In aggiunta, l’approccio ESG (Environmental, Social, Governance) sta assumendo crescente importanza nella gestione delle imprese italiane. E tuttavia, l’adesione ai principi del Codice di CG da parte delle imprese italiane quotate sembra essere più formale che effettivo in varie aree, generando comportamenti di box-ticking e box-checking ai principi del Codice (quelli più facilmente applicabili e verificabili), rispettivamente da parte di operatori e di supervisori. Questo studio contribuisce a evidenziare il gap tra compliance effettiva vs formale su un campione di società finanziarie italiane quotate, considerate “campioni” nella CG.