Sin dall’inizio della Grande Guerra, uno dei temi ricorrenti nelle cancellerie e nell’opinione pubblica fu quello della pace e dei suoi termini. Era opinione corrente che lo scontro sarebbe stato di breve durata. Per questo gli occhi erano puntati sulla pace e su un’ipotetica conferenza delle potenze coinvolte nel conflitto, che avrebbe dovuto ridisegnare gli equilibri europei e mondiali. Anche nella prospettiva della Santa Sede la Conferenza della Pace aveva un significato tutto particolare: non solo come luogo per difendere gli interessi cattolici nell’Europa post-bellica, ma anche per internazionalizzare la questione romana, che ancora turbava i rapporti tra Santa Sede ed Italia e si presentava come un fattore d’instabilità degli equilibri internazionali. Proprio la questione romana sarebbe stata uno dei nodi fondamentali nelle relazioni tra Italia e Santa Sede durante e dopo la guerra, ma anche una preoccupazione costante dell’Italia nelle dinamiche con i suoi alleati dell’Intesa e un punto di forza nella propaganda dei suoi nemici. Il saggio, pertanto, intende seguire i percorsi attraverso cui l’obiettivo della partecipazione al congresso della pace ha influenzato le scelte e le politiche della Sede apostolica, sia nei confronti dell’Italia sia rispetto agli altri attori della politica internazionale nel periodo della guerra.
Rigano, G. (2017). “Un così necessario dissidio”. La Santa Sede e la conferenza per la pace: politica religiosa, questione romana e diplomazia internazionale 1914-1919. ANNALI DELLA FONDAZIONE UGO LA MALFA, 32, 104-139.
“Un così necessario dissidio”. La Santa Sede e la conferenza per la pace: politica religiosa, questione romana e diplomazia internazionale 1914-1919
Rigano, Gabriele
2017-01-01
Abstract
Sin dall’inizio della Grande Guerra, uno dei temi ricorrenti nelle cancellerie e nell’opinione pubblica fu quello della pace e dei suoi termini. Era opinione corrente che lo scontro sarebbe stato di breve durata. Per questo gli occhi erano puntati sulla pace e su un’ipotetica conferenza delle potenze coinvolte nel conflitto, che avrebbe dovuto ridisegnare gli equilibri europei e mondiali. Anche nella prospettiva della Santa Sede la Conferenza della Pace aveva un significato tutto particolare: non solo come luogo per difendere gli interessi cattolici nell’Europa post-bellica, ma anche per internazionalizzare la questione romana, che ancora turbava i rapporti tra Santa Sede ed Italia e si presentava come un fattore d’instabilità degli equilibri internazionali. Proprio la questione romana sarebbe stata uno dei nodi fondamentali nelle relazioni tra Italia e Santa Sede durante e dopo la guerra, ma anche una preoccupazione costante dell’Italia nelle dinamiche con i suoi alleati dell’Intesa e un punto di forza nella propaganda dei suoi nemici. Il saggio, pertanto, intende seguire i percorsi attraverso cui l’obiettivo della partecipazione al congresso della pace ha influenzato le scelte e le politiche della Sede apostolica, sia nei confronti dell’Italia sia rispetto agli altri attori della politica internazionale nel periodo della guerra.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.