Il saggio ricostruisce, su diversificate fonti archivistiche, la vicenda del gruppo ebraico ortodosso di Fiume, l’unico in Italia ad essersi dato una struttura istituzionale. Gli ortodossi di Fiume tendevano a non riconoscere le istituzioni ebraiche comunitarie della città perché considerate riformate, anche se queste seguivano semplicemente il rito italiano. L’autore si sofferma sulle reazioni dell’ebraismo italiano alle pretese autonomistiche del gruppo ortodosso, mettendo in luce le diverse concezioni della vita ebraica sottese alle posizioni espresse dai due gruppi, che si confrontarono aspramente per tutta la prima metà del Novecento sull’opzione unitaria o autonomista. Il principio unitario rappresenta una costante nell’ebraismo italiano, alieno da una definita diversificazione confessionale: ortodossia e riforma non hanno mai trovato posto "nella via italiana all’ebraismo". L’articolo, inoltre, mette in evidenza come l’esperienza degli ortodossi fiumani non possa essere compresa pienamente se ci si limita al confronto tra concezioni religiose diverse. Un elemento fondamentale, in effetti, è rappresentato da quelle che sono state definite relazioni etno-comunitarie, dove la dimensione religiosa è un fattore tra altri (etnico-nazionali, culturali, familiari) nell’identificare il gruppo minoritario.
Rigano, G. (2016). L'Unione israelitica ortodossa di Fiume e l'ebraismo italiano. MONDO CONTEMPORANEO, 2016(3), 53-91 [10.3280/MON2016-003002].
L'Unione israelitica ortodossa di Fiume e l'ebraismo italiano
Rigano, Gabriele
2016-01-01
Abstract
Il saggio ricostruisce, su diversificate fonti archivistiche, la vicenda del gruppo ebraico ortodosso di Fiume, l’unico in Italia ad essersi dato una struttura istituzionale. Gli ortodossi di Fiume tendevano a non riconoscere le istituzioni ebraiche comunitarie della città perché considerate riformate, anche se queste seguivano semplicemente il rito italiano. L’autore si sofferma sulle reazioni dell’ebraismo italiano alle pretese autonomistiche del gruppo ortodosso, mettendo in luce le diverse concezioni della vita ebraica sottese alle posizioni espresse dai due gruppi, che si confrontarono aspramente per tutta la prima metà del Novecento sull’opzione unitaria o autonomista. Il principio unitario rappresenta una costante nell’ebraismo italiano, alieno da una definita diversificazione confessionale: ortodossia e riforma non hanno mai trovato posto "nella via italiana all’ebraismo". L’articolo, inoltre, mette in evidenza come l’esperienza degli ortodossi fiumani non possa essere compresa pienamente se ci si limita al confronto tra concezioni religiose diverse. Un elemento fondamentale, in effetti, è rappresentato da quelle che sono state definite relazioni etno-comunitarie, dove la dimensione religiosa è un fattore tra altri (etnico-nazionali, culturali, familiari) nell’identificare il gruppo minoritario.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.