Il contributo prende spunto dalla discussione sorta attorno alla requisitoria in Cassazione del processo Eternit, per riflettere sulla inclinazione del diritto penale – pur regno della legalità e delle garanzie – a impiegare parametri morali di giudizio e su come tale inclinazione sia stata nel tempo assecondata, se non incoraggiata, dalla concezione normativa della colpevolezza. Vengono indicati alcuni temi dibattuti, nell’ambito dei quali l’affermazione della responsabilità corre lungo i binari di una sorta di “dimensione parallela” rispetto a quella strettamente riferibile al tipo di legame psichico tra autore e fatto commesso, in cui la ricerca comunque di un rimprovero del reo assottiglia la distinzione tra dolo e colpa. La conclusione non chiude ai nuovi orizzonti di un diritto penale affrancato dalla mitologia dei principi, ma richiama alla moralità stessa insita nel rispetto delle garanzie e dell’eguaglianza dei consociati, nota identitaria della materia.
Brunelli, D. (2017). Divagazioni sulle ‘dimensioni parallele’ della responsabilità penale, tra ansie di giustizia, spinte moralistiche e colpevolezza normativa. DIRITTO PENALE CONTEMPORANEO(2), 4-26.
Divagazioni sulle ‘dimensioni parallele’ della responsabilità penale, tra ansie di giustizia, spinte moralistiche e colpevolezza normativa
Brunelli D.
2017-01-01
Abstract
Il contributo prende spunto dalla discussione sorta attorno alla requisitoria in Cassazione del processo Eternit, per riflettere sulla inclinazione del diritto penale – pur regno della legalità e delle garanzie – a impiegare parametri morali di giudizio e su come tale inclinazione sia stata nel tempo assecondata, se non incoraggiata, dalla concezione normativa della colpevolezza. Vengono indicati alcuni temi dibattuti, nell’ambito dei quali l’affermazione della responsabilità corre lungo i binari di una sorta di “dimensione parallela” rispetto a quella strettamente riferibile al tipo di legame psichico tra autore e fatto commesso, in cui la ricerca comunque di un rimprovero del reo assottiglia la distinzione tra dolo e colpa. La conclusione non chiude ai nuovi orizzonti di un diritto penale affrancato dalla mitologia dei principi, ma richiama alla moralità stessa insita nel rispetto delle garanzie e dell’eguaglianza dei consociati, nota identitaria della materia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.