In Italy as well as in Europe, the crisis that followed the Second World War was not only political, social, and economic but also a cultural one. There was a general belief that the whole Western civilisation was in crisis. This was soon compounded by the fear of a further generalised and potentially nuclear war, fuelling a literature made of apocalyptic tones. This essay shows how the work of the writer Giovanni Papini represented one of the possible outcomes of the “crisis culture” which had been developing since the 1930s. He used narrative invention to skilfully transpose his well-rooted anti-modernist and anti-bourgeois beliefs into disquieting future scenarios. Sometimes he foresaw real future trends, other times he anticipated themes that would later be found in much science-fiction literature. As a Catholic intellectual, moreover, Papini became a reference point for some circles of young Catholics looking for their own spiritual and literary path, that excluded both direct political engagement and the acceptance of the integralist vision dominant within the Church.

In Italia come in Europa, la crisi seguita alla fine della seconda guerra mondiale non fu solo politica, economica e sociale ma anche culturale. Alla convinzione diffusa che in crisi fosse tutta la civiltà occidentale, si unì presto la paura di una nuova guerra generalizzata, segnata dalla minaccia atomica, che alimentò una letteratura dai toni apocalittici. Il saggio mostra come lo scrittore Giovanni Papini, per quanto ormai estraneo alle principali tendenze culturali affermatesi allora in Italia, incarnasse con la sua opera uno dei possibili esiti di quella “cultura della crisi” che si era sviluppata già negli anni Trenta. Affidandosi all’invenzione narrativa, egli seppe tradurre le sue radicate convinzioni antimoderne e antiborghesi in scenari inquietanti del futuro, ora anticipando tendenze reali, ora precorrendo temi che si ritroveranno più tardi in molta letteratura fantascientifica. Come intellettuale cattolico, inoltre, Papini fu per breve tempo anche un punto di riferimento per alcuni cenacoli di giovani cattolici alla ricerca di una loro via, tra spirituale e letteraria, che escludeva tanto un diretto impegno politico quanto l’allineamento all’indirizzo integralistico dominante nella Chiesa.

Scarantino, A. (2023). Immaginare il futuro con gli occhi al passato. Giovanni Papini e la catastrofe della modernità nell'era atomica. MONDO CONTEMPORANEO, 2022(2-3), 15-46 [10.3280/MON2022-002002].

Immaginare il futuro con gli occhi al passato. Giovanni Papini e la catastrofe della modernità nell'era atomica

Anna Scarantino
2023-01-01

Abstract

In Italy as well as in Europe, the crisis that followed the Second World War was not only political, social, and economic but also a cultural one. There was a general belief that the whole Western civilisation was in crisis. This was soon compounded by the fear of a further generalised and potentially nuclear war, fuelling a literature made of apocalyptic tones. This essay shows how the work of the writer Giovanni Papini represented one of the possible outcomes of the “crisis culture” which had been developing since the 1930s. He used narrative invention to skilfully transpose his well-rooted anti-modernist and anti-bourgeois beliefs into disquieting future scenarios. Sometimes he foresaw real future trends, other times he anticipated themes that would later be found in much science-fiction literature. As a Catholic intellectual, moreover, Papini became a reference point for some circles of young Catholics looking for their own spiritual and literary path, that excluded both direct political engagement and the acceptance of the integralist vision dominant within the Church.
2023
In Italia come in Europa, la crisi seguita alla fine della seconda guerra mondiale non fu solo politica, economica e sociale ma anche culturale. Alla convinzione diffusa che in crisi fosse tutta la civiltà occidentale, si unì presto la paura di una nuova guerra generalizzata, segnata dalla minaccia atomica, che alimentò una letteratura dai toni apocalittici. Il saggio mostra come lo scrittore Giovanni Papini, per quanto ormai estraneo alle principali tendenze culturali affermatesi allora in Italia, incarnasse con la sua opera uno dei possibili esiti di quella “cultura della crisi” che si era sviluppata già negli anni Trenta. Affidandosi all’invenzione narrativa, egli seppe tradurre le sue radicate convinzioni antimoderne e antiborghesi in scenari inquietanti del futuro, ora anticipando tendenze reali, ora precorrendo temi che si ritroveranno più tardi in molta letteratura fantascientifica. Come intellettuale cattolico, inoltre, Papini fu per breve tempo anche un punto di riferimento per alcuni cenacoli di giovani cattolici alla ricerca di una loro via, tra spirituale e letteraria, che escludeva tanto un diretto impegno politico quanto l’allineamento all’indirizzo integralistico dominante nella Chiesa.
Scarantino, A. (2023). Immaginare il futuro con gli occhi al passato. Giovanni Papini e la catastrofe della modernità nell'era atomica. MONDO CONTEMPORANEO, 2022(2-3), 15-46 [10.3280/MON2022-002002].
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/459967
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact