With their etymological meaning of 'hidden treasure', the Gothic huzd, Old High German hort, and Old Saxon and Old English hord are nouns often used to indicate, in addition to 'hoard of riches, material goods', also 'store of goods within one's soul' and 'wealth of moral riches'. Unlike the other above-mentioned Germanic languages, however, in Old English this second meaning is not always suggested by a Latin source. Particularly in poetic texts, the noun is repeatedly involved in a productive play of diversified and layered metaphorical constructions connoting an individual's interiority. Hord can therefore refer to intimately held emotions, thoughts, and words (e.g., breosta hord, hreþerlocena hord), or form compounds indicating the container for these emotions, thoughts, and words, thus providing original, Anglo-Saxon examples of the 'mind is a container' metaphor (e.g, hordloca, hordcofa, modhord, wordhord). Numerous examples show the fruitful versatility with which the lexeme combines with other semantic fields. In fact, it links with both the lexicon for immaterial qualities in living beings - mind, thoughts, feelings, spirit, and vital force - and with terms that reference parts and functions of the body (e.g., lichord, sawelhord, flæschord). As the occurrences of hord and its compounds testify, in this culture born of the encounter of a Germanic people with Christian doctrine, the Latin models are present but absorbed and re-elaborated through a metaphorical representation of reality, even though Anglo-Saxons did not make sharp distinctions between the 'real' and the figurative.

Partendo dal significato etimologico di ‘tesoro nascosto’ i sostantivi got. huzd, ata. hort, sass.a. e ags. hord sono spesso impiegati per indicare, oltre che il ‘tesoro’ inteso come ‘insieme di ricchezze, di beni materiali’, anche il ‘tesoro’ inteso come ‘insieme di beni custoditi nel proprio animo’, ‘patrimonio di ricchezze morali’. In anglosassone però, diversamente che nelle altre lingue germaniche succitate, tale accezione non è sempre suggerita da una fonte latina; il sostantivo, soprattutto nei testi poetici, è ripetutamente coinvolto in quel gioco fecondo attraverso il quale diversificate, articolate costruzioni metaforiche mirano a connotare l’interiorità dell’individuo: hord può indicare pertanto emozioni, pensieri, parole racchiusi nell’intimo (per es. breosta hord, hreþerlocena hord), oppure partecipa alla formazione di composti che indicano il contenitore all’interno del quale emozioni, pensieri, parole sono riposti, contribuendo dunque alle originali esemplificazioni con le quali l’anglosassone ripropone la metafora ‘the mind is a container’ (per es. hordloca, hordcofa, modhord, wordhord). Numerose testimonianze mostrano la felice duttilità con la quale il lemma in opportune combinazioni, entra a far parte di altri campi semantici: non solo infatti si lega al lessico che definisce aspetti immateriali degli esseri viventi, ‘mente’, pensieri, sentimenti, spirito, forza vitale, ma diventa anche parte attiva nella formazione di alcuni dei tanti composti che indicano il corpo, evidenziandone elementi o funzioni che lo caratterizzano (lichord, sawelhord, flæschord). I modelli latini, seppur presenti, sono assorbiti, rielaborati in una cultura come quella anglosassone che nasce comunque dall’incontro di un popolo germanico con la dottrina cristiana, una cultura che, come testimoniano le occorrenze di hord e dei suoi composti, mostra una particolare predilezione per quella che a noi moderni appare una rappresentazione metaforica della realtà, laddove gli Anglosassoni più semplicemente forse non operavano una netta distinzione tra il piano reale e il piano figurativo.

Riviello, C. (2015). La dinamica di una parola: l’anglosassone hord e i suoi composti. SEGNO E TESTO, 13, 235-270.

La dinamica di una parola: l’anglosassone hord e i suoi composti

RIVIELLO, Carla
2015-01-01

Abstract

With their etymological meaning of 'hidden treasure', the Gothic huzd, Old High German hort, and Old Saxon and Old English hord are nouns often used to indicate, in addition to 'hoard of riches, material goods', also 'store of goods within one's soul' and 'wealth of moral riches'. Unlike the other above-mentioned Germanic languages, however, in Old English this second meaning is not always suggested by a Latin source. Particularly in poetic texts, the noun is repeatedly involved in a productive play of diversified and layered metaphorical constructions connoting an individual's interiority. Hord can therefore refer to intimately held emotions, thoughts, and words (e.g., breosta hord, hreþerlocena hord), or form compounds indicating the container for these emotions, thoughts, and words, thus providing original, Anglo-Saxon examples of the 'mind is a container' metaphor (e.g, hordloca, hordcofa, modhord, wordhord). Numerous examples show the fruitful versatility with which the lexeme combines with other semantic fields. In fact, it links with both the lexicon for immaterial qualities in living beings - mind, thoughts, feelings, spirit, and vital force - and with terms that reference parts and functions of the body (e.g., lichord, sawelhord, flæschord). As the occurrences of hord and its compounds testify, in this culture born of the encounter of a Germanic people with Christian doctrine, the Latin models are present but absorbed and re-elaborated through a metaphorical representation of reality, even though Anglo-Saxons did not make sharp distinctions between the 'real' and the figurative.
2015
Partendo dal significato etimologico di ‘tesoro nascosto’ i sostantivi got. huzd, ata. hort, sass.a. e ags. hord sono spesso impiegati per indicare, oltre che il ‘tesoro’ inteso come ‘insieme di ricchezze, di beni materiali’, anche il ‘tesoro’ inteso come ‘insieme di beni custoditi nel proprio animo’, ‘patrimonio di ricchezze morali’. In anglosassone però, diversamente che nelle altre lingue germaniche succitate, tale accezione non è sempre suggerita da una fonte latina; il sostantivo, soprattutto nei testi poetici, è ripetutamente coinvolto in quel gioco fecondo attraverso il quale diversificate, articolate costruzioni metaforiche mirano a connotare l’interiorità dell’individuo: hord può indicare pertanto emozioni, pensieri, parole racchiusi nell’intimo (per es. breosta hord, hreþerlocena hord), oppure partecipa alla formazione di composti che indicano il contenitore all’interno del quale emozioni, pensieri, parole sono riposti, contribuendo dunque alle originali esemplificazioni con le quali l’anglosassone ripropone la metafora ‘the mind is a container’ (per es. hordloca, hordcofa, modhord, wordhord). Numerose testimonianze mostrano la felice duttilità con la quale il lemma in opportune combinazioni, entra a far parte di altri campi semantici: non solo infatti si lega al lessico che definisce aspetti immateriali degli esseri viventi, ‘mente’, pensieri, sentimenti, spirito, forza vitale, ma diventa anche parte attiva nella formazione di alcuni dei tanti composti che indicano il corpo, evidenziandone elementi o funzioni che lo caratterizzano (lichord, sawelhord, flæschord). I modelli latini, seppur presenti, sono assorbiti, rielaborati in una cultura come quella anglosassone che nasce comunque dall’incontro di un popolo germanico con la dottrina cristiana, una cultura che, come testimoniano le occorrenze di hord e dei suoi composti, mostra una particolare predilezione per quella che a noi moderni appare una rappresentazione metaforica della realtà, laddove gli Anglosassoni più semplicemente forse non operavano una netta distinzione tra il piano reale e il piano figurativo.
Riviello, C. (2015). La dinamica di una parola: l’anglosassone hord e i suoi composti. SEGNO E TESTO, 13, 235-270.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/460251
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact