The plan conceived by Álvaro Siza to rebuild the Chiado neighbourhood in Lisbon, following a blaze which wiped out four whole city blocks between Baixa and Bairro Alto in August 1988, was based on a dense system of relationships at different scales. Siza’s proposal worked on redefining the relationship between the volumetric structure of the destroyed buildings, organized within the Marquis of Pombal’s grid plan, and a system of interstitial spaces which rediscovered traces of ancient routes, hidden away by the Cartesian rigour of a reconstruction following the earthquake of 1755. Siza proposed a spatial experience which allows us to amble through the various layers of the place’s memory, where the traces of the fire are intermingled with those left by the earthquake. A web of perceptual and mental connexions which substantiated the idea of a city based on relationships, with the fabric seen as a three-dimensional web of geometries and epochs, supporting the implementation and development of a body which is sometimes complex, sometimes not, as opposed to a flat pattern punctuated by events.

Su un fitto sistema di relazioni a scale diverse si fonda il piano per la ricostruzione del Chiado di Lisbona disegnato da Alvaro Siza, a seguito dell’incendio che nell’agosto del 1988 distrugge quattro isolati tra la Baixa e il Bairro Alto. La proposta lavora sulla ridefinizione del rapporto tra l’assetto volumetrico degli edifici distrutti, organizzati all’interno della griglia pombalina, e un sistema di spazi interstiziali che ritrova tracce di antichi percorsi, celati dal rigore cartesiano della ricostruzione seguita al terremoto del 1755. Siza propone un’esperienza spaziale che consente di camminare attraverso i differenti strati della memoria del luogo, dove le tracce dell’incendio si compenetrano con quelle del sisma. Una trama di connessioni percettive e mentali che conferma un’idea di città fondata sulle relazioni, dove il tessuto è inteso come maglia tridimensionale di geometrie e di tempi, che sostiene la messa in opera e lo sviluppo di un corpo complesso e non, al contrario, di uno schema piatto punteggiato da eventi.

Torricelli, C. (2021). La ricostruzione del Chiado a Lisbona. Álvaro Siza e l’artificio dell’eteronimia/The reconstruction of the Chiado in Lisbon. Álvaro Siza and the artifice of heteronomy. FESTIVAL DELL'ARCHITETTURA MAGAZINE, 55, 68-79 [10.12838/fam/issn2039-0491/n55-2021].

La ricostruzione del Chiado a Lisbona. Álvaro Siza e l’artificio dell’eteronimia/The reconstruction of the Chiado in Lisbon. Álvaro Siza and the artifice of heteronomy

Torricelli Carlotta
2021-01-01

Abstract

The plan conceived by Álvaro Siza to rebuild the Chiado neighbourhood in Lisbon, following a blaze which wiped out four whole city blocks between Baixa and Bairro Alto in August 1988, was based on a dense system of relationships at different scales. Siza’s proposal worked on redefining the relationship between the volumetric structure of the destroyed buildings, organized within the Marquis of Pombal’s grid plan, and a system of interstitial spaces which rediscovered traces of ancient routes, hidden away by the Cartesian rigour of a reconstruction following the earthquake of 1755. Siza proposed a spatial experience which allows us to amble through the various layers of the place’s memory, where the traces of the fire are intermingled with those left by the earthquake. A web of perceptual and mental connexions which substantiated the idea of a city based on relationships, with the fabric seen as a three-dimensional web of geometries and epochs, supporting the implementation and development of a body which is sometimes complex, sometimes not, as opposed to a flat pattern punctuated by events.
2021
Su un fitto sistema di relazioni a scale diverse si fonda il piano per la ricostruzione del Chiado di Lisbona disegnato da Alvaro Siza, a seguito dell’incendio che nell’agosto del 1988 distrugge quattro isolati tra la Baixa e il Bairro Alto. La proposta lavora sulla ridefinizione del rapporto tra l’assetto volumetrico degli edifici distrutti, organizzati all’interno della griglia pombalina, e un sistema di spazi interstiziali che ritrova tracce di antichi percorsi, celati dal rigore cartesiano della ricostruzione seguita al terremoto del 1755. Siza propone un’esperienza spaziale che consente di camminare attraverso i differenti strati della memoria del luogo, dove le tracce dell’incendio si compenetrano con quelle del sisma. Una trama di connessioni percettive e mentali che conferma un’idea di città fondata sulle relazioni, dove il tessuto è inteso come maglia tridimensionale di geometrie e di tempi, che sostiene la messa in opera e lo sviluppo di un corpo complesso e non, al contrario, di uno schema piatto punteggiato da eventi.
Torricelli, C. (2021). La ricostruzione del Chiado a Lisbona. Álvaro Siza e l’artificio dell’eteronimia/The reconstruction of the Chiado in Lisbon. Álvaro Siza and the artifice of heteronomy. FESTIVAL DELL'ARCHITETTURA MAGAZINE, 55, 68-79 [10.12838/fam/issn2039-0491/n55-2021].
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/461116
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact