La dimensione “interna” del sistema multilivello di protezione dei diritti umani imperniato sulla Convenzione europea dei diritti dell’uomo ha valorizzato negli ultimi anni il ruolo del giudice dell’esecuzione quale garante dei diritti. Questa tendenza pare tutt’altro che superata alla luce della pronuncia Sez. un., 19 aprile 2012, n. 34472, Ercolano, dalla quale ha tratto spunto l’Autrice per elaborare un percorso esegetico alternativo a quello seguito dalla Suprema corte, esponendo le ragioni che avrebbero consentito al giudice di legittimità, conformemente alle conclusioni della Procura generale, di definire il procedimento esecutivo senza prima adire la Corte costituzionale.
DI BITONTO, M.L.A. (2013). Giudice dell'esecuzione e art. 13 C.e.d.u. (argomenti a sostegno delle conclusioni del p.m. d'udienza disattese da Sez. un, 19 aprile 2012, n. 34472, Ercolano). CASSAZIONE PENALE, unico 2013(6), 2511-2533.
Giudice dell'esecuzione e art. 13 C.e.d.u. (argomenti a sostegno delle conclusioni del p.m. d'udienza disattese da Sez. un, 19 aprile 2012, n. 34472, Ercolano)
DI BITONTO, Maria Lucia Antonietta
2013-01-01
Abstract
La dimensione “interna” del sistema multilivello di protezione dei diritti umani imperniato sulla Convenzione europea dei diritti dell’uomo ha valorizzato negli ultimi anni il ruolo del giudice dell’esecuzione quale garante dei diritti. Questa tendenza pare tutt’altro che superata alla luce della pronuncia Sez. un., 19 aprile 2012, n. 34472, Ercolano, dalla quale ha tratto spunto l’Autrice per elaborare un percorso esegetico alternativo a quello seguito dalla Suprema corte, esponendo le ragioni che avrebbero consentito al giudice di legittimità, conformemente alle conclusioni della Procura generale, di definire il procedimento esecutivo senza prima adire la Corte costituzionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.