For a long time, motherhood has been a destiny for women even before being an existential condition and/or a conscious choice. This paper investigates, from a pedagogical perspective, what it means and what it entails, on a symbolic and material level, to be a mother when one is deprived of freedom and forced to exercise the parental function within the walls of a penitentiary or at any rate in sentence expiation facilities where the exercise of rights is constantly conditioned by structural obstacles, but above all by a culture fueled by stereotypes, prejudices, and counter-narratives.

Per molto tempo la maternità è stata per le donne un destino prima ancora che una condizione esistenziale e/o una scelta con-sapevole. Il presente contributo indaga da una prospettiva pedagogica cosa significhi e cosa comporti a livello simbolico e materiale l’essere madri quando si è private della libertà e costrette a esercitare la funzione genitoriale tra le mura di un penitenziario o comunque in strutture di espiazione della pena dove l’esercizio dei diritti è costantemente condizionato da ostacoli strutturali, ma soprattutto da una cultura alimentata da stereotipi, pregiudizi, contro-narrazioni

Zizioli, E. (2023). The recluse mother: a pedagogical reflection. WOMEN & EDUCATION, 1(2), 75 [10.7346/-we-I-02-23_14].

The recluse mother: a pedagogical reflection

Elena Zizioli
2023-01-01

Abstract

For a long time, motherhood has been a destiny for women even before being an existential condition and/or a conscious choice. This paper investigates, from a pedagogical perspective, what it means and what it entails, on a symbolic and material level, to be a mother when one is deprived of freedom and forced to exercise the parental function within the walls of a penitentiary or at any rate in sentence expiation facilities where the exercise of rights is constantly conditioned by structural obstacles, but above all by a culture fueled by stereotypes, prejudices, and counter-narratives.
2023
Per molto tempo la maternità è stata per le donne un destino prima ancora che una condizione esistenziale e/o una scelta con-sapevole. Il presente contributo indaga da una prospettiva pedagogica cosa significhi e cosa comporti a livello simbolico e materiale l’essere madri quando si è private della libertà e costrette a esercitare la funzione genitoriale tra le mura di un penitenziario o comunque in strutture di espiazione della pena dove l’esercizio dei diritti è costantemente condizionato da ostacoli strutturali, ma soprattutto da una cultura alimentata da stereotipi, pregiudizi, contro-narrazioni
Zizioli, E. (2023). The recluse mother: a pedagogical reflection. WOMEN & EDUCATION, 1(2), 75 [10.7346/-we-I-02-23_14].
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