It is well known that is not very sample to give a grammatical definition of the discourse markers (henceforth DM), although they are very important for the expressive valence of the spoken messages and the correct construction of those written. The DM likewise are fundamental for comprehension and learning of a new language, despite the fact that are excellent examples of “non sense”. The problem is that the DM, that are present in every kind of language, change over time, in texts and in the contexts. This paper aims to describe the employ of an expression, that has become most frequent as Italian conversational tic, namely in qualche modo. This adverbial compound, that was in general considered a modulator marker to praticamente, circa, in un certo senso, a dire poco, diciamo, etc., has recently become so pervasive that in many cases it seems to be without meaning. The analysis of a series of examples evidences many specific aspects very useful for distinguishing the different valences of this multiword and for explaining its transformation from modulator to filler word. In particular, we assume that it should be classified on the base of the distinction between neustic vs phrastic function. In addition, comparing modo with maniera, we present a new test of synonymy. Keywords: Discourse Markers; Italian ; Phrastic; Neustic; Synonymy E’ noto che i marcatori discorsivi (DM), per quanto difficilmente classificabili dal punto di vista grammaticale, sono elementi rilevanti sia per una efficace e corretta formulazione e ricezione dei messaggi nel parlato, sia per una riproduzione autentica dello scritto-parlato o recitato. Si ggiunga che, pur essendo eccellenti esempi di non sense, siano fondamentali per la comprensione e l’apprendimento delle Lingue Seconde. Il problema è che i marcatori conversazionali cambiano attraverso il tempo, i testi e i contesti. In questo articolo s’intende descrivere gli usi e gli abusi della espressione in qualche modo, che di recente è diventata così pervasiva da logorarsi completamente e perdere di significato. Tradizionalmente la locuzione è stata considerata un segnale modulatore ed elencato insieme a praticamente, circa, in un certo senso, a dire poco, diciamo, etc. L’analisi di una serie di esempi mostre come l’elemento da modulatore sia diventato un marcatore riempitivo. Si assume, quindi, che rispetto alla necessità di spiegare i vari usi di questo segnale discorsivo si possa utilizzare la distinzione tra funzione frastica e neustica. A proposito di modo e maniera, si aggiunge un nuovo test di verifica della sinonimia che ha il vantaggio, rispetto a quelli di commutazione, sostituzione, ecc., di tradurre in parametri quantitativi la similarità fra due termini .
Catricala', M. (2022). "In qualche modo" sì, ma quale?. STUDI DI GRAMMATICA ITALIANA, XLI, 201-218.
"In qualche modo" sì, ma quale?
Catricala' Maria
2022-01-01
Abstract
It is well known that is not very sample to give a grammatical definition of the discourse markers (henceforth DM), although they are very important for the expressive valence of the spoken messages and the correct construction of those written. The DM likewise are fundamental for comprehension and learning of a new language, despite the fact that are excellent examples of “non sense”. The problem is that the DM, that are present in every kind of language, change over time, in texts and in the contexts. This paper aims to describe the employ of an expression, that has become most frequent as Italian conversational tic, namely in qualche modo. This adverbial compound, that was in general considered a modulator marker to praticamente, circa, in un certo senso, a dire poco, diciamo, etc., has recently become so pervasive that in many cases it seems to be without meaning. The analysis of a series of examples evidences many specific aspects very useful for distinguishing the different valences of this multiword and for explaining its transformation from modulator to filler word. In particular, we assume that it should be classified on the base of the distinction between neustic vs phrastic function. In addition, comparing modo with maniera, we present a new test of synonymy. Keywords: Discourse Markers; Italian ; Phrastic; Neustic; Synonymy E’ noto che i marcatori discorsivi (DM), per quanto difficilmente classificabili dal punto di vista grammaticale, sono elementi rilevanti sia per una efficace e corretta formulazione e ricezione dei messaggi nel parlato, sia per una riproduzione autentica dello scritto-parlato o recitato. Si ggiunga che, pur essendo eccellenti esempi di non sense, siano fondamentali per la comprensione e l’apprendimento delle Lingue Seconde. Il problema è che i marcatori conversazionali cambiano attraverso il tempo, i testi e i contesti. In questo articolo s’intende descrivere gli usi e gli abusi della espressione in qualche modo, che di recente è diventata così pervasiva da logorarsi completamente e perdere di significato. Tradizionalmente la locuzione è stata considerata un segnale modulatore ed elencato insieme a praticamente, circa, in un certo senso, a dire poco, diciamo, etc. L’analisi di una serie di esempi mostre come l’elemento da modulatore sia diventato un marcatore riempitivo. Si assume, quindi, che rispetto alla necessità di spiegare i vari usi di questo segnale discorsivo si possa utilizzare la distinzione tra funzione frastica e neustica. A proposito di modo e maniera, si aggiunge un nuovo test di verifica della sinonimia che ha il vantaggio, rispetto a quelli di commutazione, sostituzione, ecc., di tradurre in parametri quantitativi la similarità fra due termini .I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.