Negli anni Sessanta del secolo scorso, l’etichetta discografica Durium pubblicò tre serie di album antologici e cronologici dedicati alla canzone urbana italiana. La prima fu la Napoletana di Roberto Murolo, dodici dischi che ripercorrevano la storia della canzone partenopea dal medio evo all’epoca moderna; la seconda fu la Romana di Sergio Centi, sulla falsariga della precedente raccolta, che tracciava un analogo percorso, ugualmente in dodici album, per la canzone romana; la terza fu la Milanese, di Nanni Svampa, ancora dodici dischi incentrati sulla canzone meneghina. Racchiusi tutti in eleganti cofanetti, dotati di ricchi apparati critici, con fotografie d’epoca e abbondanza di materiale illustrativo, questi materiali risultano ancora fondamentali per la conoscenza della canzone urbana italiana: pensati per un ascolto domestico e raccolto, ambiziosi nella loro veste editoriale, le tre proposte della Durium, nella loro omogeneità, ci dicono molto non solo sulla canzone di tre grandi città italiane ma anche su come si pensava si dovessero veicolare simili repertori e sul pubblico a cui l’industria della musica si rivolgeva nel proporre prodotti di questo tipo nel momento di massima espansione del disco in vinile nel nostro paese. Il saggio analizza in maniera comparata le tre antologie focalizzandosi sui brani, sugli stili interpretativi degli esecutori, sulle scelte editoriali (la selezione dei brani, gli arrangiamenti, la grafica degli album), sul senso e sulla fortuna dell’operazione nella storia della popular music italiana anche in rapporto ad altri repertori di canzone urbana per i quali non sono stati tentati sforzi simili.
Vacca, G. (2019). Città su disco. ETNOGRAFIE SONORE/ SOUND ETHNOGRAPHIES, II/1, 69-87.
Città su disco
Vacca G
2019-01-01
Abstract
Negli anni Sessanta del secolo scorso, l’etichetta discografica Durium pubblicò tre serie di album antologici e cronologici dedicati alla canzone urbana italiana. La prima fu la Napoletana di Roberto Murolo, dodici dischi che ripercorrevano la storia della canzone partenopea dal medio evo all’epoca moderna; la seconda fu la Romana di Sergio Centi, sulla falsariga della precedente raccolta, che tracciava un analogo percorso, ugualmente in dodici album, per la canzone romana; la terza fu la Milanese, di Nanni Svampa, ancora dodici dischi incentrati sulla canzone meneghina. Racchiusi tutti in eleganti cofanetti, dotati di ricchi apparati critici, con fotografie d’epoca e abbondanza di materiale illustrativo, questi materiali risultano ancora fondamentali per la conoscenza della canzone urbana italiana: pensati per un ascolto domestico e raccolto, ambiziosi nella loro veste editoriale, le tre proposte della Durium, nella loro omogeneità, ci dicono molto non solo sulla canzone di tre grandi città italiane ma anche su come si pensava si dovessero veicolare simili repertori e sul pubblico a cui l’industria della musica si rivolgeva nel proporre prodotti di questo tipo nel momento di massima espansione del disco in vinile nel nostro paese. Il saggio analizza in maniera comparata le tre antologie focalizzandosi sui brani, sugli stili interpretativi degli esecutori, sulle scelte editoriali (la selezione dei brani, gli arrangiamenti, la grafica degli album), sul senso e sulla fortuna dell’operazione nella storia della popular music italiana anche in rapporto ad altri repertori di canzone urbana per i quali non sono stati tentati sforzi simili.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.