In Crespi, pensiero critico e società sono legati in un percorso attraverso il quale il quotidiano arriva alla filosofia destrutturando e ristrutturando ogni tentativo di assolutizzazione. Il rifiuto dei dogmatismi di ogni tipo lo porta ad un atteggiamento aperto al movimento dialettico, dinamico ed esistente. Anche Crespi è un pensatore «scomodo», che non si accontenta ed è sempre aperto alla ricerca di nuovi paradigmi. Entrambi, Sartre e Crespi, mettono al centro la vita reale e datata, l’esistenza concreta dell’essere umano che lotta per sopravvivere. La filosofia e la storia si cristallizzano nelle inerzie sociali che arrivano al singolo vissuto, esistono e diventano biografia, progetti, scontri e incontri per poi ritornare come oggetto di comprensione delle scienze. Questa circolarità tra praxis e teoria muove la ricerca di nuovi spazi di libertà per noi e per la nostra specie, forse è qui il senso prioritario del lavoro intellettuale. Si tratta come diceva Crespi «di riformulare la nostra immagine della realtà a partire da ciò che è più vicino a noi, ovvero la nostra stessa esistenza, che dopotutto si rivela l’unica cosa che abbiamo»
Tognonato, C.A. (2023). Di cosa parliamo quando diciamo esistenza? Percorsi tra Jean-Paul Sartre e Franco Crespi. POLITICA.EU, ANNO 9(n° 2), 292-311.
Di cosa parliamo quando diciamo esistenza? Percorsi tra Jean-Paul Sartre e Franco Crespi
CLAUDIO ALBERTO TOGNONATO
2023-01-01
Abstract
In Crespi, pensiero critico e società sono legati in un percorso attraverso il quale il quotidiano arriva alla filosofia destrutturando e ristrutturando ogni tentativo di assolutizzazione. Il rifiuto dei dogmatismi di ogni tipo lo porta ad un atteggiamento aperto al movimento dialettico, dinamico ed esistente. Anche Crespi è un pensatore «scomodo», che non si accontenta ed è sempre aperto alla ricerca di nuovi paradigmi. Entrambi, Sartre e Crespi, mettono al centro la vita reale e datata, l’esistenza concreta dell’essere umano che lotta per sopravvivere. La filosofia e la storia si cristallizzano nelle inerzie sociali che arrivano al singolo vissuto, esistono e diventano biografia, progetti, scontri e incontri per poi ritornare come oggetto di comprensione delle scienze. Questa circolarità tra praxis e teoria muove la ricerca di nuovi spazi di libertà per noi e per la nostra specie, forse è qui il senso prioritario del lavoro intellettuale. Si tratta come diceva Crespi «di riformulare la nostra immagine della realtà a partire da ciò che è più vicino a noi, ovvero la nostra stessa esistenza, che dopotutto si rivela l’unica cosa che abbiamo»I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.