Nel quadro di una pedagogia dell’emergenza attenta a rispondere in modo puntuale alle esigenze educative dei soggetti che vivono una situazione rischiosa, il contributo analizza il caso specifico delle persone migranti e rifugiate con disabilità. Secondo i documenti internazionali, infatti, i bisogni delle persone con disabilità devono essere integrati nelle risposte umanitarie che vengono fornite durante le situazioni di emergenza. La prospettiva è quella di garantire l’inclusione delle persone con disabilità e il loro diritto all’educazione, integrando le loro necessità nella risposta umanitaria, in un’ottica di Universal Design. In questo processo estremamente complesso, uno degli aspetti critici da affrontare è la carenza di dati certi sul numero di persone migranti e rifugiate con disabilità e sulle loro caratteristiche. A fronte di una stima di oltre 12 milioni nel 2020, infatti, non si conosce l’entità precisa del fenomeno. Tra gli strumenti predisposti in contesto internazionale, in coerenza con il modello bio-psico-sociale dell’ICF, per lo sviluppo di contesti inclusivi, si descrive il Needs Assesment Tool (NAT), disponibile anche in lingua italiana.
Rizzo, A. (2024). Conoscere le persone migranti e rifugiate con disabilità per promuoverne l’inclusione: assesment tools su base ICF. In M. Gramigna. A. (a cura di), Le emergenze nella formazione. L'innovazione della ricerca educativa: i drammi del presente e le sue risorse (pp. 42-50). Bari : Pensa Multimedia.
Conoscere le persone migranti e rifugiate con disabilità per promuoverne l’inclusione: assesment tools su base ICF
Rizzo, A.
2024-01-01
Abstract
Nel quadro di una pedagogia dell’emergenza attenta a rispondere in modo puntuale alle esigenze educative dei soggetti che vivono una situazione rischiosa, il contributo analizza il caso specifico delle persone migranti e rifugiate con disabilità. Secondo i documenti internazionali, infatti, i bisogni delle persone con disabilità devono essere integrati nelle risposte umanitarie che vengono fornite durante le situazioni di emergenza. La prospettiva è quella di garantire l’inclusione delle persone con disabilità e il loro diritto all’educazione, integrando le loro necessità nella risposta umanitaria, in un’ottica di Universal Design. In questo processo estremamente complesso, uno degli aspetti critici da affrontare è la carenza di dati certi sul numero di persone migranti e rifugiate con disabilità e sulle loro caratteristiche. A fronte di una stima di oltre 12 milioni nel 2020, infatti, non si conosce l’entità precisa del fenomeno. Tra gli strumenti predisposti in contesto internazionale, in coerenza con il modello bio-psico-sociale dell’ICF, per lo sviluppo di contesti inclusivi, si descrive il Needs Assesment Tool (NAT), disponibile anche in lingua italiana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.