Scenari costruiti e scenari dimostrati, in: A. Pugliano, F. Angelucci, V.M. Lacolla : l'apertura di via Agonale e la fabbrica di Palazzo Altemps dal XVI secolo al Novecento. Le strade con fondale. La progettazione coordinata di strade e architetture tra medioevo e Novecento (XI-XVI secolo)

The essay collects the first results of the ongoing research INT4ACT (funded by Distretto Tecnologico dei Beni Culturali of the Lazio region) that aims at the realisation of a digital system for the communication of historic data through ‘urban museum itineraries’ that structure a ‘Museum of the City’. The subject of the research is the unrealised connection between Palazzo Soderini, today Altemps, and Piazza Navona. In this context, the opening of the Via Agonale was conceived by Paul III to relate the Platea Agonis to the Via Recta and, prospectively, to the site of S. Apollinare, denying Palazzo Soderini its function as the main ordering element. The built scenario is distant from the ‘expected’ scenario: successive urban transformations have consolidated an arrangement that is distant from the intrinsic meanings of the urban system, which, although demonstrable, are not fully perceptible. These meanings, however, re-emerge in Giovannoni and Foschini’s historicist design exercises. In them, the principle of ‘diradamento’ coincides with the search for compositional solutions that benefit the quality of architecture and the demonstration of formative processes peculiar to the place.

La memoria raccoglie le prime risultanze del progetto di ricerca INT4ACT (finanziata dal bando competitivo RSI del Distretto Tecnologico dei Beni Culturali della Regione Lazio) che mira alla realizzazione di un sistema digitale per la comunicazione di dati storiografici attraverso ‘itinerari museali urbani’ strutturanti un ‘Museo della città’. Focus della narrazione è il legame inattuato tra Palazzo Soderini, oggi Altemps, e piazza Navona. In questo ambito, l’apertura della Via Agonale fu concepita da Paolo III per collegare la platea Agonis alla via Recta e, prospetticamente, al sito di S. Apollinare, negando a Palazzo Soderini la funzione potenziale di elemento ordinatore. Lo scenario costruito è diverso dallo scenario ‘atteso’ e le trasformazioni urbane successive hanno consolidato un assetto distante dalle gerarchie di senso e valore connaturate in quel sistema urbano, basato sull’assialità della Via Agonale e sulla prevedibile mutazione dell’isolato dei Sanguigni, a favore della visibilità della fabbrica gentilizia retrostante. Il ruolo preminente del Palazzo, tuttavia, riemerge nelle esercitazioni progettuali, storicistiche, di Giovannoni e Foschini. In esse, il tema del ‘diradamento’ approda a soluzioni compositive che implementano la leggibilità dei processi formativi peculiari all’assetto del luogo.