L’articolo analizza il lavoro di Anne Marie Sauzeau Boetti a cavallo degli anni Settanta e Ottanta, concentrandosi sulla sua attività critica e intellettuale legata all’arte e al femminismo. Queste ultime, a differenza di quanto accadde a Carla Lonzi e Lea vergine, riuscirono infatti a convivere efficacemente e pervicacemente nel pensiero di Sauzeau, che tracciò una terza via critica rispetto alla sue contemporanee. In questo testo vengono analizzati i suoi svariati contributi apparsi sulla stampa specializzata, su riviste come DATA, su quella di movimento e anche sulla stampa generalista, da Il Manifesto fino alle trasmissioni di RadioTre. Si prende in esame anche il ruolo che Sauzeau ebbe all’interno delle Edizioni delle donne, casa editrice che contribuì a fondare nel 1974 (la prima pubblicazione fu “L’occupazione fu bellissima” e uscì nel 1976). In entrambe queste esperienze Anne Marie Sauzeau Boetti ha portato avanti un lavoro indispensabile. Attraverso un linguaggio e una scrittura capaci di trasmettere un pensiero profondo e complesso, infatti Sauzeau Boetti fu colei che aggiornò il sistema dell’arte italiano rispetto al dibattito teorico sul femminismo, informando e portando in Italia ciò che accadeva sul piano internazionale e impiegò il suo lavoro di critica a sostegno delle artiste sue contemporanee (tra queste Elisa Montessori, Marisa Merz e Carla Accardi). Fino ad arrivare, all’inizio degli anni Ottanta, a suggerire una possibile strada di lettura rispetto alle opere delle artiste del passato.

Maderna, A. (In corso di stampa). Arte e femminismo nel pensiero critico di Anne Marie Sauzeau tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta. PIANO B.

Arte e femminismo nel pensiero critico di Anne Marie Sauzeau tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta

Angela Maderna
In corso di stampa

Abstract

L’articolo analizza il lavoro di Anne Marie Sauzeau Boetti a cavallo degli anni Settanta e Ottanta, concentrandosi sulla sua attività critica e intellettuale legata all’arte e al femminismo. Queste ultime, a differenza di quanto accadde a Carla Lonzi e Lea vergine, riuscirono infatti a convivere efficacemente e pervicacemente nel pensiero di Sauzeau, che tracciò una terza via critica rispetto alla sue contemporanee. In questo testo vengono analizzati i suoi svariati contributi apparsi sulla stampa specializzata, su riviste come DATA, su quella di movimento e anche sulla stampa generalista, da Il Manifesto fino alle trasmissioni di RadioTre. Si prende in esame anche il ruolo che Sauzeau ebbe all’interno delle Edizioni delle donne, casa editrice che contribuì a fondare nel 1974 (la prima pubblicazione fu “L’occupazione fu bellissima” e uscì nel 1976). In entrambe queste esperienze Anne Marie Sauzeau Boetti ha portato avanti un lavoro indispensabile. Attraverso un linguaggio e una scrittura capaci di trasmettere un pensiero profondo e complesso, infatti Sauzeau Boetti fu colei che aggiornò il sistema dell’arte italiano rispetto al dibattito teorico sul femminismo, informando e portando in Italia ciò che accadeva sul piano internazionale e impiegò il suo lavoro di critica a sostegno delle artiste sue contemporanee (tra queste Elisa Montessori, Marisa Merz e Carla Accardi). Fino ad arrivare, all’inizio degli anni Ottanta, a suggerire una possibile strada di lettura rispetto alle opere delle artiste del passato.
In corso di stampa
Maderna, A. (In corso di stampa). Arte e femminismo nel pensiero critico di Anne Marie Sauzeau tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta. PIANO B.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/474510
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