Il fenomeno migratorio in Italia presenta, tra le altre sue caratteristiche, nel tempo presente, una notevole distorsione tra le sue dimensioni reali e la percezione diffusa nell'opinione pubblica, e veicolata dai media. Un gran numero di narrazioni adotta infatti il paradigma dell'«invasione», mentre autorevoli studi scientifici sottolineano il ruolo dei migranti come fattori necessari per lo sviluppo economico, sociale e culturale, quindi come opportunità per le società ospitanti. Nel paese si è sviluppato un modello di integrazione informale, modello da alcuni definito "adottivo" per il suo carattere spontaneo, che vede protagonisti soggetti della società civile, reti associative, sindacati, famiglie, personale delle scuole, e molto meno attori istituzionali e governativi. Il saggio ricostruisce in parallelo l'evolversi della percezione del fenomeno nei media e nell'opinione pubblica, a partire dagli anni '70 del Novecento, quando l'Italia si avviava a divenire un paese di immigrazione e sempre meno - ma il cambiamento di tendenza non era definitivo - di emigrazione, il moltiplicarsi di provvedimenti legislativi e amministrativi, caratterizzati dalla duplice esigenza, in parte contraddittoria, di bloccare gli ingressi e contemporaneamente di sanare le situazioni irregolari presenti sul territorio. Il carattere "emergenziale" di molte iniziative non tiene conto della persistenza strutturale del fenomeno, nell'età contemporanea come nel lunghissimo perodo.

Impagliazzo, M. (2024). L'Italia e l'immigrazione: percezione mediatica e prospettiva storica. STUDI STORICI, 2, 483-505.

L'Italia e l'immigrazione: percezione mediatica e prospettiva storica

Impagliazzo, Marco
2024-01-01

Abstract

Il fenomeno migratorio in Italia presenta, tra le altre sue caratteristiche, nel tempo presente, una notevole distorsione tra le sue dimensioni reali e la percezione diffusa nell'opinione pubblica, e veicolata dai media. Un gran numero di narrazioni adotta infatti il paradigma dell'«invasione», mentre autorevoli studi scientifici sottolineano il ruolo dei migranti come fattori necessari per lo sviluppo economico, sociale e culturale, quindi come opportunità per le società ospitanti. Nel paese si è sviluppato un modello di integrazione informale, modello da alcuni definito "adottivo" per il suo carattere spontaneo, che vede protagonisti soggetti della società civile, reti associative, sindacati, famiglie, personale delle scuole, e molto meno attori istituzionali e governativi. Il saggio ricostruisce in parallelo l'evolversi della percezione del fenomeno nei media e nell'opinione pubblica, a partire dagli anni '70 del Novecento, quando l'Italia si avviava a divenire un paese di immigrazione e sempre meno - ma il cambiamento di tendenza non era definitivo - di emigrazione, il moltiplicarsi di provvedimenti legislativi e amministrativi, caratterizzati dalla duplice esigenza, in parte contraddittoria, di bloccare gli ingressi e contemporaneamente di sanare le situazioni irregolari presenti sul territorio. Il carattere "emergenziale" di molte iniziative non tiene conto della persistenza strutturale del fenomeno, nell'età contemporanea come nel lunghissimo perodo.
2024
Impagliazzo, M. (2024). L'Italia e l'immigrazione: percezione mediatica e prospettiva storica. STUDI STORICI, 2, 483-505.
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