The article examines the institution of “rejection notice”. It highlights that the thesis of the exhaustibility of power and the need to attribute speed and certainty to the decision-making power of the public administration can find new justifications in today’s increasingly complex and emergency context. In this perspective the “rejection notice” is systematically linked to other provisions, including those related to the deadline for the conclusion of proceedings, the ex officio revocation of the administrative measures and the omission of the notice on the initiation of proceedings. After analyzing the various functions of the “rejection notice”, the Author critically examines the limitation of its application only to ex parte proceedings. It is then argued that the duty of notice should not only cover the reasons for the refusal, but also any prescriptions imposed by the public administration. The article moves then on to the procedural part. It is thus argued that the “tendential” prohibition of the rerun of administrative power after the annulment of the negative measure appears to deal with the logic of the increasing guarantee for private individual. This logic clearly emerges through the affirmation of the principle of cooperation and good faith.

Il contributo esamina l’istituto del preavviso di provvedimento negativo evidenziando come la tesi dell’esauribilità del potere e la necessità di attribuire rapidità e stabilità al potere decisionale in capo alla pubblica amministrazione possano trovare nuove giustificazioni nel contesto attuale sempre più complesso ed emergenziale. Il preavviso di rigetto viene collegato sistematicamente, in questa prospettiva, ad altre norme tra le quali quella sul termine di conclusione del procedimento, quella sull’annullamento d’ufficio, quella sull’omissione della comunicazione di avvio. Dopo aver analizzato le varie funzioni del preavviso di rigetto si esamina criticamente la limitazione dell’ambito oggettivo di applicazione solo ai procedimenti su istanza di parte. Si ritiene, ancora, che il dovere di comunicazione dovrebbe avere ad oggetto non solo i motivi ostativi ma anche eventuali prescrizioni dettate dalla p.a. Si passa poi alla parte processuale: il “tendenziale” divieto di riedizione del potere amministrativo a seguito dell’annullamento del provvedimento negativo appare complementare con la logica della sempre maggiore garanzia per il privato che emerge chiaramente dall’affermazione del principio di collaborazione e buona fede.

DE LEONARDIS, F. (2024). Il preavviso di provvedimento negativo: la dimensione dell’urgenza tra profili sostanziali e profili processuali. DIRITTO AMMINISTRATIVO(2/2024), 497-514.

Il preavviso di provvedimento negativo: la dimensione dell’urgenza tra profili sostanziali e profili processuali

FRANCESCO DE LEONARDIS
2024-01-01

Abstract

The article examines the institution of “rejection notice”. It highlights that the thesis of the exhaustibility of power and the need to attribute speed and certainty to the decision-making power of the public administration can find new justifications in today’s increasingly complex and emergency context. In this perspective the “rejection notice” is systematically linked to other provisions, including those related to the deadline for the conclusion of proceedings, the ex officio revocation of the administrative measures and the omission of the notice on the initiation of proceedings. After analyzing the various functions of the “rejection notice”, the Author critically examines the limitation of its application only to ex parte proceedings. It is then argued that the duty of notice should not only cover the reasons for the refusal, but also any prescriptions imposed by the public administration. The article moves then on to the procedural part. It is thus argued that the “tendential” prohibition of the rerun of administrative power after the annulment of the negative measure appears to deal with the logic of the increasing guarantee for private individual. This logic clearly emerges through the affirmation of the principle of cooperation and good faith.
2024
Il contributo esamina l’istituto del preavviso di provvedimento negativo evidenziando come la tesi dell’esauribilità del potere e la necessità di attribuire rapidità e stabilità al potere decisionale in capo alla pubblica amministrazione possano trovare nuove giustificazioni nel contesto attuale sempre più complesso ed emergenziale. Il preavviso di rigetto viene collegato sistematicamente, in questa prospettiva, ad altre norme tra le quali quella sul termine di conclusione del procedimento, quella sull’annullamento d’ufficio, quella sull’omissione della comunicazione di avvio. Dopo aver analizzato le varie funzioni del preavviso di rigetto si esamina criticamente la limitazione dell’ambito oggettivo di applicazione solo ai procedimenti su istanza di parte. Si ritiene, ancora, che il dovere di comunicazione dovrebbe avere ad oggetto non solo i motivi ostativi ma anche eventuali prescrizioni dettate dalla p.a. Si passa poi alla parte processuale: il “tendenziale” divieto di riedizione del potere amministrativo a seguito dell’annullamento del provvedimento negativo appare complementare con la logica della sempre maggiore garanzia per il privato che emerge chiaramente dall’affermazione del principio di collaborazione e buona fede.
DE LEONARDIS, F. (2024). Il preavviso di provvedimento negativo: la dimensione dell’urgenza tra profili sostanziali e profili processuali. DIRITTO AMMINISTRATIVO(2/2024), 497-514.
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