The construction of the individual’s narrative identity (Bruner, 1987) is founded on communication, which is a transferable key-skill. To produce the functional knowledge necessary to live the social and cultural context significantly, people re-elaborate and re-structure their experience through narrative thought, thus transforming their exchanges in storytelling. Mutual listening between narrating subjects thus becomes a civic virtue (De Angelis, 2017). The field research conducted within the post-graduate course in Storytelling: narratives’ techniques and contexts and the Laboratory of English Language for Primary teachers, Science of Education Dep.t, Roma Tre University, focused on the analysis of the features that make storytelling decisive in the reflective use of experience, in the construction of shared meanings, and in improving learning processes (Leproni, 2020). After defining the tradition, the limits and the opportunities of using storytelling as a narrative code, the narrative methodology was employed to identify tools and competences to foster listening capacities and the attention to others’ narratives, including language strategies and their social function within a cultural context. A questionnaire was administered to students at the beginning of the courses, to ascertain the competences/knowledge they possessed on the topic; results are still under investigation. Reflection on the processes and techniques used in proposing the different activities was triggered, so to provide future educators, teachers and trainers with proper scaffolding to employ Storytelling as a pedagogical device to foster social and cultural inclusion in their professional activity, and to develop mediation/relational coping strategies through the use of a text in different contexts.

La costruzione dell'identità narrativa individuale (Bruner, 1987) si fonda sulla comunicazione, ossia su una competenza-chiave trasferibile. Per produrre la conoscenza funzionale necessaria a vivere in maniera significativa il proprio contesto culturale e sociale, le persone ri-elaborano e ri-strutturano la propria esperienza attraverso il pensiero narrativo, trasformando i propri scambi in storytelling. L'ascolto reciproco tra soggetti narranti diventa così una virtù civica (De Angelis, 2017). La ricerca sul campo condotta all'interno del Master in Storytelling: tecniche e contesti narrativi, e nel laboratorio di lingua inglese per il quinto anno di Scienze della formazione primaria (Dipartimento di Scienze della Formazione, Università degli Studi Roma Tre), è stata incentrata sull'analisi delle caratteristiche che rendano lo storytelling decisivo nell'uso riflessivo dell'esperienza, nella costruzione di significati condivisi, e nel migliorare i processi di apprendimento (Leproni, 2020). Dopo aver definito la tradizione, i limiti e l'opportunità di utilizzare lo storytelling come codice narrativo, la metodologia narrativa è stata impiegata per identificare strumenti e competenze per promuovere capacità di ascolto e attenzione alle narrazioni altrui, incluse le strategie linguistiche e la loro funzione sociale in un contesto culturale. All'inizio dei corsi agli studenti è stato somministrato un questionario per accertare le competenze e conoscenze pregresse sull'argomento; i risultati sono ancora oggetto di studio. Si è cercato di stimolare la riflessione sui processi e le tecniche utilizzati nel proporre le diverse attività, per fornire a futuri educatori, formatori, insegnanti un adeguato scaffolding che permetta loro di utilizzare lo storytelling come strumento pedagogico per promuovere l'inclusione culturale e sociale nella loro attività professionale, e per sviluppare strategie di coping nella mediazione/relazione attraverso l'uso di un testo in contesti differenti.

Leproni, R., De Angelis, B. (2024). Storytelling, a Pedagogical Device in Higher Education. In M.C. Gatti, J. Hoffmann (a cura di), Storytelling as a Cultural Practice: Pedagogical and Linguistic Perspectives (pp. 297-317). Lausanne : Peter Lang [10.3726/b21689].

Storytelling, a Pedagogical Device in Higher Education

Leproni, Raffaella
;
De Angelis, Barbara
2024-01-01

Abstract

The construction of the individual’s narrative identity (Bruner, 1987) is founded on communication, which is a transferable key-skill. To produce the functional knowledge necessary to live the social and cultural context significantly, people re-elaborate and re-structure their experience through narrative thought, thus transforming their exchanges in storytelling. Mutual listening between narrating subjects thus becomes a civic virtue (De Angelis, 2017). The field research conducted within the post-graduate course in Storytelling: narratives’ techniques and contexts and the Laboratory of English Language for Primary teachers, Science of Education Dep.t, Roma Tre University, focused on the analysis of the features that make storytelling decisive in the reflective use of experience, in the construction of shared meanings, and in improving learning processes (Leproni, 2020). After defining the tradition, the limits and the opportunities of using storytelling as a narrative code, the narrative methodology was employed to identify tools and competences to foster listening capacities and the attention to others’ narratives, including language strategies and their social function within a cultural context. A questionnaire was administered to students at the beginning of the courses, to ascertain the competences/knowledge they possessed on the topic; results are still under investigation. Reflection on the processes and techniques used in proposing the different activities was triggered, so to provide future educators, teachers and trainers with proper scaffolding to employ Storytelling as a pedagogical device to foster social and cultural inclusion in their professional activity, and to develop mediation/relational coping strategies through the use of a text in different contexts.
2024
9783034345057
La costruzione dell'identità narrativa individuale (Bruner, 1987) si fonda sulla comunicazione, ossia su una competenza-chiave trasferibile. Per produrre la conoscenza funzionale necessaria a vivere in maniera significativa il proprio contesto culturale e sociale, le persone ri-elaborano e ri-strutturano la propria esperienza attraverso il pensiero narrativo, trasformando i propri scambi in storytelling. L'ascolto reciproco tra soggetti narranti diventa così una virtù civica (De Angelis, 2017). La ricerca sul campo condotta all'interno del Master in Storytelling: tecniche e contesti narrativi, e nel laboratorio di lingua inglese per il quinto anno di Scienze della formazione primaria (Dipartimento di Scienze della Formazione, Università degli Studi Roma Tre), è stata incentrata sull'analisi delle caratteristiche che rendano lo storytelling decisivo nell'uso riflessivo dell'esperienza, nella costruzione di significati condivisi, e nel migliorare i processi di apprendimento (Leproni, 2020). Dopo aver definito la tradizione, i limiti e l'opportunità di utilizzare lo storytelling come codice narrativo, la metodologia narrativa è stata impiegata per identificare strumenti e competenze per promuovere capacità di ascolto e attenzione alle narrazioni altrui, incluse le strategie linguistiche e la loro funzione sociale in un contesto culturale. All'inizio dei corsi agli studenti è stato somministrato un questionario per accertare le competenze e conoscenze pregresse sull'argomento; i risultati sono ancora oggetto di studio. Si è cercato di stimolare la riflessione sui processi e le tecniche utilizzati nel proporre le diverse attività, per fornire a futuri educatori, formatori, insegnanti un adeguato scaffolding che permetta loro di utilizzare lo storytelling come strumento pedagogico per promuovere l'inclusione culturale e sociale nella loro attività professionale, e per sviluppare strategie di coping nella mediazione/relazione attraverso l'uso di un testo in contesti differenti.
Leproni, R., De Angelis, B. (2024). Storytelling, a Pedagogical Device in Higher Education. In M.C. Gatti, J. Hoffmann (a cura di), Storytelling as a Cultural Practice: Pedagogical and Linguistic Perspectives (pp. 297-317). Lausanne : Peter Lang [10.3726/b21689].
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