Vito Pandolf (Forte dei Marmi, 24 dicembre 1917 – Roma, 19 marzo 1974) è stato un regista di riconosciuta fama tra fine del fascismo e dopoguerra. Più grande di qualche anno rispetto ai “registi della generazione”, alla fine della guerra, combattuta tra i partigiani, Pandolfi fu attivo al centro della vita culturale italiana. Grassi l’aveva coinvolto nel 1943 nella sua attività editoriale; partecipò poi al «Politecnico» di Vittorini e alla fondazione del Piccolo Teatro di Milano – coinvolto fin dalle attività del Circolo Diogene – e fu tra i primi italiani ad andare a conoscere Bertolt Brecht, al ritorno dall’esilio cui l’aveva costretto il nazismo (determinante il suo contributo alla ricezione italiana dei suoi testi come a quella dell’espressionismo tedesco).

DI TIZIO, R. (2024). Vito Pandolfi. Scheda sull’attività 1940-1960. TEATRO E STORIA, 45, 245-254.

Vito Pandolfi. Scheda sull’attività 1940-1960

Raffaella Di Tizio
2024-01-01

Abstract

Vito Pandolf (Forte dei Marmi, 24 dicembre 1917 – Roma, 19 marzo 1974) è stato un regista di riconosciuta fama tra fine del fascismo e dopoguerra. Più grande di qualche anno rispetto ai “registi della generazione”, alla fine della guerra, combattuta tra i partigiani, Pandolfi fu attivo al centro della vita culturale italiana. Grassi l’aveva coinvolto nel 1943 nella sua attività editoriale; partecipò poi al «Politecnico» di Vittorini e alla fondazione del Piccolo Teatro di Milano – coinvolto fin dalle attività del Circolo Diogene – e fu tra i primi italiani ad andare a conoscere Bertolt Brecht, al ritorno dall’esilio cui l’aveva costretto il nazismo (determinante il suo contributo alla ricezione italiana dei suoi testi come a quella dell’espressionismo tedesco).
2024
DI TIZIO, R. (2024). Vito Pandolfi. Scheda sull’attività 1940-1960. TEATRO E STORIA, 45, 245-254.
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