L’obiettivo di questo articolo è individuare i discorsi femministi con i quali Elena Ferrante entra in dialogo attraverso le proprie strategie narrative. Facendo emergere la “filosofia della narrazione” (Cavarero 1997) di La figlia oscura (Ferrante 2006) e La spiaggia di notte (Ferrante 2007), vediamo come l’autrice si muova da una narrazione delineata sul modello della “relazione di affidamento” a una che prefigura il modello delle “relazioni di affinità postumane”. Da questo punto di vista, La spiaggia di notte diviene complemento e contrappunto di La figlia oscura, laddove la centralità narrativa della bambola configura il passaggio da una mitopoiesi del sé femminile, legata al rapporto biologico-divino madre- figlia – proprio del concetto di “genealogie femminili” (Irigaray 1980; Muraro 1990) –, a una complicazione di tale concetto attraverso il dialogo con la teoria cyberfemminista (Haraway 1991, 1992, 1995, 2016).
Pinto, I. (2019). Elena Ferrante: storie di affinità postumane. DWF, 121-122(1-2), 76-83.
Elena Ferrante: storie di affinità postumane
Isabella Pinto
2019-01-01
Abstract
L’obiettivo di questo articolo è individuare i discorsi femministi con i quali Elena Ferrante entra in dialogo attraverso le proprie strategie narrative. Facendo emergere la “filosofia della narrazione” (Cavarero 1997) di La figlia oscura (Ferrante 2006) e La spiaggia di notte (Ferrante 2007), vediamo come l’autrice si muova da una narrazione delineata sul modello della “relazione di affidamento” a una che prefigura il modello delle “relazioni di affinità postumane”. Da questo punto di vista, La spiaggia di notte diviene complemento e contrappunto di La figlia oscura, laddove la centralità narrativa della bambola configura il passaggio da una mitopoiesi del sé femminile, legata al rapporto biologico-divino madre- figlia – proprio del concetto di “genealogie femminili” (Irigaray 1980; Muraro 1990) –, a una complicazione di tale concetto attraverso il dialogo con la teoria cyberfemminista (Haraway 1991, 1992, 1995, 2016).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.