Nell’ottobre 1990, all’Opéra Comique di Parigi, va in scena Le Sacre du Printemps per la coreografia di Min Tanaka. Nove anni dopo, sempre a Parigi, al Théâtre de la Bastille, Carlotta Ikeda presenta Haru no Saïten (Un Sacre du Printemps) realizzato con la sua compagnia Ariadone. Queste due versioni nate nell’ambito del Butō reinterpretano la celebre coreografia di Vaclav Nižinskij a partire da una rinnovata concezione della danza che, più di dieci anni dopo l’arrivo in Europa, irrompe sulle scene con la forza di un nuovo paganesimo venuto dall’Oriente a profanare uno spettacolo che quasi un secolo prima aveva svolto lo stesso ruolo, e che poi la cultura occidentale ha assimilato come un classico. Entrambe rinunciano alla partitura musicale e rifiutano l’idea stessa di repertorio, ma conservano la dimensione del rito e la forza dello scandalo. Il saggio ne propone una lettura alla luce di documenti interni, come i libretti di sala e i quaderni di lavoro, ed esterni, come le recensioni che denunciano le aspettative tradite della stampa francese.

Marenzi, S. (2024). Un paganesimo d’Oriente. “Le” Sacre di Min Tanaka e “Un” Sacre di Carlotta Ikeda. BIBLIOTECA TEATRALE, 141, 79-91.

Un paganesimo d’Oriente. “Le” Sacre di Min Tanaka e “Un” Sacre di Carlotta Ikeda

samantha marenzi
2024-01-01

Abstract

Nell’ottobre 1990, all’Opéra Comique di Parigi, va in scena Le Sacre du Printemps per la coreografia di Min Tanaka. Nove anni dopo, sempre a Parigi, al Théâtre de la Bastille, Carlotta Ikeda presenta Haru no Saïten (Un Sacre du Printemps) realizzato con la sua compagnia Ariadone. Queste due versioni nate nell’ambito del Butō reinterpretano la celebre coreografia di Vaclav Nižinskij a partire da una rinnovata concezione della danza che, più di dieci anni dopo l’arrivo in Europa, irrompe sulle scene con la forza di un nuovo paganesimo venuto dall’Oriente a profanare uno spettacolo che quasi un secolo prima aveva svolto lo stesso ruolo, e che poi la cultura occidentale ha assimilato come un classico. Entrambe rinunciano alla partitura musicale e rifiutano l’idea stessa di repertorio, ma conservano la dimensione del rito e la forza dello scandalo. Il saggio ne propone una lettura alla luce di documenti interni, come i libretti di sala e i quaderni di lavoro, ed esterni, come le recensioni che denunciano le aspettative tradite della stampa francese.
2024
Marenzi, S. (2024). Un paganesimo d’Oriente. “Le” Sacre di Min Tanaka e “Un” Sacre di Carlotta Ikeda. BIBLIOTECA TEATRALE, 141, 79-91.
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