Corbisiero, Fabio e Nocenzi, Mariella (a cura di) (2022), Patricia Hill Collins, Intersezionalità come teoria critica della società, Milano, UTET, (Prefazione di Kathy Davis e Vera Gheno. Traduzione di Pietro Maturi), 429 pp.

The essay is a review of the book edited by F. Corvisiero and M. Innocenzi, (2022), by Patricia Hill Collins, Intersectionality. The volume Intersectionality as a critical theory of society, is published after Black Feminist Thought of 1990, where P.H. Collins in her analyses starts from her own experience as a woman and a black woman: the personal is political. Intersectionality as a critical theory of society is a central category of analysis, the most important contribution that Black feminist scholars have produced. Collins borrowed the term from the jurist and lawyer Crenshaw, who used it for the first time around 1989, on the occasion of the trial in defense of Anita Hill and it was subsequently used by law professors of African-American, Latina and Asian-American ethnicity. By stating that intersectionality “was just a metaphor”, she sealed its happy fate, because metaphors are not just literary devices but express the way in which subjects relate to each other. All people use them continuously, they are understandable to everyone and simplify complex concepts; it can be used as a mental map. Patricia H. Collins then reworked and applied the concept of intersectionality in an original way, also because she deepened its meaning through the broad review of scholars who applied it especially in empirical research that analyzed social phenomena considering the relationships between race, gender, age, social class and historical context. Intersectional sociology therefore becomes the new paradigm of social change, from which the “assumption of an ethical commitment” derives. At this point it is legitimate to ask the question, which Collins herself asked, “but where is the proof that relational analyses of social phenomena explain the world better than other types of analyses?” (p. 25). Of course, intersectionality is not the only scientific project that has at heart the solution of social problems, but it is capable of looking at the complexity of the evolving social world. Ultimately, “intersectionality is not just a system of ideas but has an important role to play in the social world” which is the purpose of sociology. Invia commenti

Il saggio è la recensione del libro a cura di F, Corvisiero e M. Innocenzi, (2022), di Patricia Hill Collins, Intersezionalità. Il volume l'Intersezionalità come teoria critica della società, è pubblicato dopo Black Femminist Thought del 1990, dove P.H. Collins nelle sue analisi parte dal proprio vissuto di donna e donna nera: il personale è politico. L’intersezionalità come teoria critica della società è una categoria centrale di analisi, il più importante contributo che hanno prodotto le studiose femministe Nere. Collins ha mutuato il termine dalla giurista e avvocata Crenshaw, che l’ha usato per la prima volta intorno al 1989, in occasione del processo in difesa di Anita Hill e successivamente è stato utilizzato da docenti di diritto di etnia Afro-americana, Latina e Asio-americana. Affermando che l’intersezionalità “era solo una metafora”, ne ha segnato il felice destino, perché le metafore non sono solo artifici letterari ma esprimono il modo in cui i soggetti si relazionano. Tutte le persone le usano continuamente, sono comprensibili a tutt* e semplificano i concetti complessi; può essere utilizzata come una mappa mentale. Patricia H. Collins ha poi rielaborato e applicato il concetto di intersezionalità in modo originale, anche perché ne ha approfondito il significato attraverso l’ampia rassegna di studios* che l’hanno applicato soprattutto in ricerche empiriche che analizzavano i fenomeni sociali considerando le relazioni tra razza, genere, età, classe sociale e contesto storico. La sociologia intersezionale diviene perciò il nuovo paradigma del cambiamento sociale, dal quale deriva l’“assunzione di un impegno etico”. A questo punto è lecito porsi la domanda, che del resto ha fatto la stessa Collins, “ma dov’è la prova che le analisi relazionali dei fenomeni sociali spieghino il mondo meglio di altri tipi di analisi?” (p. 25). Certamente l’intersezionalità non è l’unico progetto scientifico che ha a cuore la soluzione dei problemi sociali, ma essa è capace di guardare alla complessità del mondo sociale in evoluzione. In definitiva, “l’intersezionalità non è solo un sistema di idee ma ha un ruolo importante da svolgere nel mondo sociale” che è lo scopo della sociologia.