Nello studio dei paesaggi rurali medievali la rappresentatività e la rintracciabilità delle fonti archeologiche sono fattori subordinati alla visibilità materiale dei siti e all’estensione dei contesti territoriali che si intende indagare. La concentrazione di indagini in luoghi ad alta visibilità impedisce di vedere tutto ciò che si trovava intorno a tali realtà e che, per inconsistenza monumentale e per il tipo di materiale utilizzato nelle costruzioni (perlopiù deperibile), risulta essere impercettibile. Ma anche i siti medievali rurali altamente monumentali, come i castelli abbandonati o gli odierni borghi abitati, possono presentare problemi di rintracciabilità dell’evidenza archeologica che incidono sulla conoscenza di tali documenti materiali. A tutto questo bisogna aggiungere che la fonte archeologica racchiude dei limiti di significato, intrinseci: è la fonte stessa che spesso si mostra già come frammentaria, componendosi di più elementi ereditati dal passato che trasmettono molteplici contenuti. In questo contributo si tenterà di riflettere su come superare i limiti delle fonti archeologiche medievali per ricostruire i paesaggi rurali, bilanciando la qualità dei dati ottenuti attraverso l’integrazione di diverse metodologie e sistemi di fonti.
Bernardi, M. (2024). Tra inconsistenza monumentale e contesti pluristratificati: i limiti delle fonti archeologiche nella conoscenza dei paesaggi medievali. EVOMEDIO, I, 43-63 [10.13134/3035-4544/1-2025/4].
Tra inconsistenza monumentale e contesti pluristratificati: i limiti delle fonti archeologiche nella conoscenza dei paesaggi medievali
Martina Bernardi
2024-01-01
Abstract
Nello studio dei paesaggi rurali medievali la rappresentatività e la rintracciabilità delle fonti archeologiche sono fattori subordinati alla visibilità materiale dei siti e all’estensione dei contesti territoriali che si intende indagare. La concentrazione di indagini in luoghi ad alta visibilità impedisce di vedere tutto ciò che si trovava intorno a tali realtà e che, per inconsistenza monumentale e per il tipo di materiale utilizzato nelle costruzioni (perlopiù deperibile), risulta essere impercettibile. Ma anche i siti medievali rurali altamente monumentali, come i castelli abbandonati o gli odierni borghi abitati, possono presentare problemi di rintracciabilità dell’evidenza archeologica che incidono sulla conoscenza di tali documenti materiali. A tutto questo bisogna aggiungere che la fonte archeologica racchiude dei limiti di significato, intrinseci: è la fonte stessa che spesso si mostra già come frammentaria, componendosi di più elementi ereditati dal passato che trasmettono molteplici contenuti. In questo contributo si tenterà di riflettere su come superare i limiti delle fonti archeologiche medievali per ricostruire i paesaggi rurali, bilanciando la qualità dei dati ottenuti attraverso l’integrazione di diverse metodologie e sistemi di fonti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.