Il commento esamina la sentenza con cui la Corte di giustizia UE ha preso posizione sull’influenza che le acquisizioni delle scienze comportamentali possono assumere rispetto alla nozione di consumatore medio, impiegata nella direttiva 2005/29/CE a misura della tutela offerta contro le pratiche commerciali sleali. Viene in particolare motivato un giudizio di sostanziale adesione alla pronuncia, che, pur non chiudendo alla possibile rilevanza degli studi behavioral, non arriva a impiegarne i modelli in via astratta, con ciò meritoriamente escludendo il rischio di farne derivare generalizzate presunzioni di illiceità delle prassi commerciali sottoposte al vaglio del regolatore.
Mezzanotte, F. (In corso di stampa). Né Homo Oeconomicus né Homer Simpson: il «consumatore medio» nella direttiva sulle pratiche commerciali sleali. LA NUOVA GIURISPRUDENZA CIVILE COMMENTATA, 2025(2).
Né Homo Oeconomicus né Homer Simpson: il «consumatore medio» nella direttiva sulle pratiche commerciali sleali
mezzanotte
In corso di stampa
Abstract
Il commento esamina la sentenza con cui la Corte di giustizia UE ha preso posizione sull’influenza che le acquisizioni delle scienze comportamentali possono assumere rispetto alla nozione di consumatore medio, impiegata nella direttiva 2005/29/CE a misura della tutela offerta contro le pratiche commerciali sleali. Viene in particolare motivato un giudizio di sostanziale adesione alla pronuncia, che, pur non chiudendo alla possibile rilevanza degli studi behavioral, non arriva a impiegarne i modelli in via astratta, con ciò meritoriamente escludendo il rischio di farne derivare generalizzate presunzioni di illiceità delle prassi commerciali sottoposte al vaglio del regolatore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.