Nell’opera di Antonio Pennacchi, il fascismo si configura come una questione d’identità, prima di tutto dal punto di vista territoriale, essendo l’autore originario di una delle città di fondazione; in secondo luogo da un punto di vista biografico, considerata la sua lunga e articolata militanza politica, inaugurata con l’iscrizione al Msi; e infine da un punto di vista sociale, dato che Pennacchi, operaio in fabbrica per molti anni, non rinuncerà mai a definire la bonifica delle Paludi Pontine come una riforma “di struttura marxista”. La rappresentazione del fascismo si salda così alla creazione di un mito individuale, familiare e territoriale. Il Ventennio costituisce il contesto storico-sociale entro cui prende corpo l’epopea della famiglia Peruzzi, le cui vicende continueranno ad essere narrate fino all’epoca contemporanea (Canale Mussolini. Parte prima e Parte seconda; La strada del mare). Ma la rappresentazione del fascismo supera anacronisticamente i limiti della propria pertinenza storica per estendersi fino all’uomo di Neanderthal, prototipo di un’alternativa storico-antropologica indefettibilmente perduta (Le iene del Circeo; Camerata Neandertal) divenendo una questione sovrastorica e sovratemporale. Parole chiave:
Miliucci, F. (2023). Dalla preistoria alla modernità. Identità e fascismo nell’opera di Antonio Pennacchi. ANNALI D'ITALIANISTICA, 41, 101-121.
Dalla preistoria alla modernità. Identità e fascismo nell’opera di Antonio Pennacchi
Fabrizio Miliucci
2023-01-01
Abstract
Nell’opera di Antonio Pennacchi, il fascismo si configura come una questione d’identità, prima di tutto dal punto di vista territoriale, essendo l’autore originario di una delle città di fondazione; in secondo luogo da un punto di vista biografico, considerata la sua lunga e articolata militanza politica, inaugurata con l’iscrizione al Msi; e infine da un punto di vista sociale, dato che Pennacchi, operaio in fabbrica per molti anni, non rinuncerà mai a definire la bonifica delle Paludi Pontine come una riforma “di struttura marxista”. La rappresentazione del fascismo si salda così alla creazione di un mito individuale, familiare e territoriale. Il Ventennio costituisce il contesto storico-sociale entro cui prende corpo l’epopea della famiglia Peruzzi, le cui vicende continueranno ad essere narrate fino all’epoca contemporanea (Canale Mussolini. Parte prima e Parte seconda; La strada del mare). Ma la rappresentazione del fascismo supera anacronisticamente i limiti della propria pertinenza storica per estendersi fino all’uomo di Neanderthal, prototipo di un’alternativa storico-antropologica indefettibilmente perduta (Le iene del Circeo; Camerata Neandertal) divenendo una questione sovrastorica e sovratemporale. Parole chiave:I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


