In a recent judgment, the General Court of the European Union ruled on the unlawfulness of the ban of oxo-degradable plastic products introduced by Directive (EU) 2019/904. The ban is part of the measures to shape activities and products in an ecological way to support the transition to a circular economy. The General Court’s ruling is important for two main reasons. It offers interesting insights into the relationship between science and environmental law and, in particular, the process of environmental law adoption. In addition, it constitutes one of the first jurisprudential arrests in the area of the circular economy and provides important general indications on the limits of the European environmental legislator’s discretion.

In una recente sentenza, il Tribunale dell’Unione Europea si è pronunciato sulla legittimità del divieto di immissione sul mercato dei prodotti in plastica oxo-degradabile introdotto con la direttiva (UE) 2019/904. La messa al bando di tali prodotti rientra nel novero delle misure di conformazione in chiave ecologica delle attività e dei prodotti per sostenere la transizione verso un’economia circolare. La pronuncia del Tribunale assume rilievo principalmente per due ordini di ragioni. In primo luogo, offre degli spunti interessanti per ricostruire il rapporto tra scienze e diritto dell’ambiente e, in particolare, il processo di formazione delle norme in materia ambientale. In secondo luogo, costituisce uno dei primi arresti giurisprudenziali nell’alveo dell’economia circolare e fornisce importanti indicazioni di carattere generale sui limiti della discrezionalità del legislatore ambientale europeo.

Martini, A. (2024). Scienza, norme ambientali e transizione produttiva. Sulla discrezionalità del legislatore europeo a partire da una recente pronuncia del Tribunale dell’Unione Europea. RIVISTA QUADRIMESTRALE DI DIRITTO DELL’AMBIENTE(1), 214-318.

Scienza, norme ambientali e transizione produttiva. Sulla discrezionalità del legislatore europeo a partire da una recente pronuncia del Tribunale dell’Unione Europea

Alessio Martini
2024-01-01

Abstract

In a recent judgment, the General Court of the European Union ruled on the unlawfulness of the ban of oxo-degradable plastic products introduced by Directive (EU) 2019/904. The ban is part of the measures to shape activities and products in an ecological way to support the transition to a circular economy. The General Court’s ruling is important for two main reasons. It offers interesting insights into the relationship between science and environmental law and, in particular, the process of environmental law adoption. In addition, it constitutes one of the first jurisprudential arrests in the area of the circular economy and provides important general indications on the limits of the European environmental legislator’s discretion.
2024
In una recente sentenza, il Tribunale dell’Unione Europea si è pronunciato sulla legittimità del divieto di immissione sul mercato dei prodotti in plastica oxo-degradabile introdotto con la direttiva (UE) 2019/904. La messa al bando di tali prodotti rientra nel novero delle misure di conformazione in chiave ecologica delle attività e dei prodotti per sostenere la transizione verso un’economia circolare. La pronuncia del Tribunale assume rilievo principalmente per due ordini di ragioni. In primo luogo, offre degli spunti interessanti per ricostruire il rapporto tra scienze e diritto dell’ambiente e, in particolare, il processo di formazione delle norme in materia ambientale. In secondo luogo, costituisce uno dei primi arresti giurisprudenziali nell’alveo dell’economia circolare e fornisce importanti indicazioni di carattere generale sui limiti della discrezionalità del legislatore ambientale europeo.
Martini, A. (2024). Scienza, norme ambientali e transizione produttiva. Sulla discrezionalità del legislatore europeo a partire da una recente pronuncia del Tribunale dell’Unione Europea. RIVISTA QUADRIMESTRALE DI DIRITTO DELL’AMBIENTE(1), 214-318.
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