Il contributo è dedicato alla ingratitudine dei liberti e in particolare modo alla sanzione della revoca della libertà dei liberti ingrati. Con un approccio critico rispetto ad una impostazione molto diffusa, attraverso l’analisi di alcune costituzioni imperiali si cerca di provare che la revocatio in servitutem trovava applicazione già in età classica e che tali testimonianze (tra cui C. 6,3,12; C. 7,16,23; C. 7,1626; C. 7,16,30, tutti rescritti di Diocleziano), lungi dal vietare la revoca della libertà, al contrario mostrerebbero il definirsi della sua disciplina, ancora non perfettamente stabilizzata ma già individuabile nei suoi snodi principali.
Schiavo, S. (2022). Sulla revocatio in servitutem dei liberti ingrati in alcuni rescritti tardoclassici. TESSERAE IURIS, III (2022)(2), 105-130.
Sulla revocatio in servitutem dei liberti ingrati in alcuni rescritti tardoclassici
Schiavo, S.
2022-01-01
Abstract
Il contributo è dedicato alla ingratitudine dei liberti e in particolare modo alla sanzione della revoca della libertà dei liberti ingrati. Con un approccio critico rispetto ad una impostazione molto diffusa, attraverso l’analisi di alcune costituzioni imperiali si cerca di provare che la revocatio in servitutem trovava applicazione già in età classica e che tali testimonianze (tra cui C. 6,3,12; C. 7,16,23; C. 7,1626; C. 7,16,30, tutti rescritti di Diocleziano), lungi dal vietare la revoca della libertà, al contrario mostrerebbero il definirsi della sua disciplina, ancora non perfettamente stabilizzata ma già individuabile nei suoi snodi principali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


