Quali eredità oggi r(i)esistono rispetto alle lotte, le pratiche e i metodi pedagogici e politici dell'educazione popolare di cui Danilo Dolci è stato uno degli interpreti più interessanti di un vicino passato? Questa la domanda che anima le riflessioni del presente contributo, in cui si cercherà di contestualizzare e attualizzare le riflessioni e le pratiche attivate da Danilo Dolci provando a superare quel processo di idealizzazione del singolo intellettuale e militante per sottolineare il processo comunitario che all’epoca, ma in particolare oggi, assume un ruolo centrale nelle trasformazioni sociali ed educative. A tal proposito vengono presentate due attuali esperienze di educazione popolare, il Doposcuola popolare di Partinico e la Scuola Popolare Dòpolis di Ciampino, che in parte recuperano l’eredità Dolciana, ma dall’altra sembrano essere espressione di prospettive nuove e inedite attraverso cui ripensare i processi stessi dell’educazione popolare e della militanza politica. Queste esperienze si inseriscono a pieno nella lettura necessariamente complessa della realtà circostante, che obbliga la riflessione pedagogica e l’azione educativa a dotarsi di nuove lenti interpretative e di analisi. In questo senso si fa riferimento in modo particolare alla prospettiva intersezionale, alla pedagogia decoloniale e alle pratiche femministe come nuovi possibili orizzonti di senso e di posizionamento in termini pedagogico-critici.
Stillo, L., Natella, G. (2024). L’educazione popolare come movimento educativo - politico tra passato e presente. Quale il lascito di Danilo Dolci?. I PROBLEMI DELLA PEDAGOGIA, 419-431.
L’educazione popolare come movimento educativo - politico tra passato e presente. Quale il lascito di Danilo Dolci?
lisa stillo
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2024-01-01
Abstract
Quali eredità oggi r(i)esistono rispetto alle lotte, le pratiche e i metodi pedagogici e politici dell'educazione popolare di cui Danilo Dolci è stato uno degli interpreti più interessanti di un vicino passato? Questa la domanda che anima le riflessioni del presente contributo, in cui si cercherà di contestualizzare e attualizzare le riflessioni e le pratiche attivate da Danilo Dolci provando a superare quel processo di idealizzazione del singolo intellettuale e militante per sottolineare il processo comunitario che all’epoca, ma in particolare oggi, assume un ruolo centrale nelle trasformazioni sociali ed educative. A tal proposito vengono presentate due attuali esperienze di educazione popolare, il Doposcuola popolare di Partinico e la Scuola Popolare Dòpolis di Ciampino, che in parte recuperano l’eredità Dolciana, ma dall’altra sembrano essere espressione di prospettive nuove e inedite attraverso cui ripensare i processi stessi dell’educazione popolare e della militanza politica. Queste esperienze si inseriscono a pieno nella lettura necessariamente complessa della realtà circostante, che obbliga la riflessione pedagogica e l’azione educativa a dotarsi di nuove lenti interpretative e di analisi. In questo senso si fa riferimento in modo particolare alla prospettiva intersezionale, alla pedagogia decoloniale e alle pratiche femministe come nuovi possibili orizzonti di senso e di posizionamento in termini pedagogico-critici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


