L’elaborazione del linguaggio riveste nella produzione letteraria dello scrittore peruviano José María Arguedas un ruolo assolutamente primario, il terreno primordiale in cui si manifesta il dilemma – e l’ansia - della doppia appartenenza linguistica e culturale, indigena (lingua quechua) e spagnola (lingua castigliana). Il tema della lingua/identità e quello del linguaggio creativo sono in questo autore strettamente connessi e vincolati e sono stati al centro di una vasta e importante letteratura. Questo contributo intende offrire delle riflessioni a margine su questo complesso aspetto applicando una prospettiva linguistica e critica, forse meno esplorata, che interpreta la mescolanza e la commutazione di codice (code-mixing e code-switching) – due categorie tradizionalmente studiate in ambito sociolinguistico per descrivere i fenomeni di contatto tra lingue – come strumenti utili per apprezzare la qualità inerentemente polifonica della scrittura ‘mestiza’ di Arguedas che, in qualche modo, rispecchia, nella nostra interpretazione, l’evolversi della dimensione interiore dell’identità scissa e tormentata dell’autore peruviano. L’analisi ci permette di intravedere nella produzione letteraria di José María Arguedas una parabola in tre fasi nella «pelea verdaderamente infernal» con la lingua, basata su un crescendo, in varietà e densità, dell’impiego di strategie di enunciazione mistilingue e commutazione di codice, che permettono di costruire una polifonia al tempo stesso intima e collettiva, in cui risuonano le voci e trovano espressione i mondi che sono alla radice della letteratura di Arguedas.
Palmerini, M. (2025). Arguedas e la ‘pelea verdaderamente infernal con la lengua’ . Code-mixing e code-switching come strategie polifoniche tra lingua, cultura e identità. QUADERNI DI FILOLOGIA E LINGUE ROMANZE, 40, 211-240.
Arguedas e la ‘pelea verdaderamente infernal con la lengua’ . Code-mixing e code-switching come strategie polifoniche tra lingua, cultura e identità
Monica Palmerini
2025-01-01
Abstract
L’elaborazione del linguaggio riveste nella produzione letteraria dello scrittore peruviano José María Arguedas un ruolo assolutamente primario, il terreno primordiale in cui si manifesta il dilemma – e l’ansia - della doppia appartenenza linguistica e culturale, indigena (lingua quechua) e spagnola (lingua castigliana). Il tema della lingua/identità e quello del linguaggio creativo sono in questo autore strettamente connessi e vincolati e sono stati al centro di una vasta e importante letteratura. Questo contributo intende offrire delle riflessioni a margine su questo complesso aspetto applicando una prospettiva linguistica e critica, forse meno esplorata, che interpreta la mescolanza e la commutazione di codice (code-mixing e code-switching) – due categorie tradizionalmente studiate in ambito sociolinguistico per descrivere i fenomeni di contatto tra lingue – come strumenti utili per apprezzare la qualità inerentemente polifonica della scrittura ‘mestiza’ di Arguedas che, in qualche modo, rispecchia, nella nostra interpretazione, l’evolversi della dimensione interiore dell’identità scissa e tormentata dell’autore peruviano. L’analisi ci permette di intravedere nella produzione letteraria di José María Arguedas una parabola in tre fasi nella «pelea verdaderamente infernal» con la lingua, basata su un crescendo, in varietà e densità, dell’impiego di strategie di enunciazione mistilingue e commutazione di codice, che permettono di costruire una polifonia al tempo stesso intima e collettiva, in cui risuonano le voci e trovano espressione i mondi che sono alla radice della letteratura di Arguedas.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


