Tema del workshop è la progettazione di un sistema di microarchitetture e spazi per la collettività (biblioteca, centro civico, coworking, percorsi attrezzati), nella periferia sud-est di Roma ai margini del quartiere Tuscolano e lungo il perimetro del Parco degli Acquedotti. Le aree di studio appartengono alla porzione della Campagna romana più prossima alla città storica, caratterizzata da un insieme discontinuo e poroso di infrastrutture antiche, moderne e contemporanee: gli antichi acquedotti, le vie consolari con le loro emergenze monumentali, ma anche gli interventi che regolano oggi la mobilità metropolitana, le ferrovie esistenti e le nuove previsioni, i recinti e gli spazi residuali della contemporaneità. Il limite in cui il progetto si inserisce non è quindi una “linea” ma una serie di “spazi” in cui si confrontano segni diversi ed eterogenei sui quali l’architettura è chiamata a intervenire modificando il frammento, riconnettendo le parti, reinterpretando le relazioni.
Limongelli, F., Lollobrigida, P. (2025). Roma: spazi del limite. Progettare il margine tra la città e il Parco degli Acquedotti. U3 I QUADERNI(29), 87-98 [10.3280/u3q1-2025oa17910].
Roma: spazi del limite. Progettare il margine tra la città e il Parco degli Acquedotti
Francesca Limongelli;Patrizio Lollobrigida
2025-01-01
Abstract
Tema del workshop è la progettazione di un sistema di microarchitetture e spazi per la collettività (biblioteca, centro civico, coworking, percorsi attrezzati), nella periferia sud-est di Roma ai margini del quartiere Tuscolano e lungo il perimetro del Parco degli Acquedotti. Le aree di studio appartengono alla porzione della Campagna romana più prossima alla città storica, caratterizzata da un insieme discontinuo e poroso di infrastrutture antiche, moderne e contemporanee: gli antichi acquedotti, le vie consolari con le loro emergenze monumentali, ma anche gli interventi che regolano oggi la mobilità metropolitana, le ferrovie esistenti e le nuove previsioni, i recinti e gli spazi residuali della contemporaneità. Il limite in cui il progetto si inserisce non è quindi una “linea” ma una serie di “spazi” in cui si confrontano segni diversi ed eterogenei sui quali l’architettura è chiamata a intervenire modificando il frammento, riconnettendo le parti, reinterpretando le relazioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


