La valutazione si configura come condizione necessaria per il funzionamento delle organizzazioni umane in generale e rappresenta un aspetto costitutivo e determinante per il funzionamento dei sistemi complessi che caratterizzano gli scenari globali in cui viviamo. In particolare, la questione della valutazione nella formazione degli adulti implica il riconoscimento di un fronte problematico per certi versi inedito. Infatti si tratta di un ambito di sapere e di pratica che presenta degli aspetti critici emergenti dalla trasformazione degli scenari sociali e dai profondi cambiamenti della concezione sullo sviluppo umano e sull’adulto. La concezione dell’educazione/formazione degli adulti legata all’idea della compensazione e della seconda possibilità o la prospettiva istruttiva che non rinuncia alla logica scolastica propongono una versione della valutazione concepita, quasi in modo esclusivo, come test di validità avulso dal processo di sviluppo inteso come trasformazione e cambiamento: si tratta di una versione tecnico-ingegneristica centrata sull’insegnamento e sulla riproduzione/trasferimento delle conoscenze. Ma se ci si pone dal punto di vista del soggetto che apprende - inteso come presenza biografica forte che interviene nel processo, un modello del sé strutturato da esperienze, pratiche, credenze, saperi, desideri, responsabilità, potenzialità - la valutazione si sposta sul terreno della relazione delle reti emotive complesse che si stabiliscono tra le persone, in una prospettiva permanente di cambiamento, che avviene non necessariamente in modo lineare ma secondo un gioco di continuità-discontinuità. In questo senso assume centralità la domanda: Cosa significa collocare il tema della valutazione all’interno di paradigmi formativi centrati sulla categoria di adulto, inteso come soggetto dotato di dinamismo e plasticità
DI RIENZO, P. (2008). (AUTO)VALUTAZIONE E COMPETENZE RIFLESSIVE. LLL.
(AUTO)VALUTAZIONE E COMPETENZE RIFLESSIVE
DI RIENZO, Paolo
2008-01-01
Abstract
La valutazione si configura come condizione necessaria per il funzionamento delle organizzazioni umane in generale e rappresenta un aspetto costitutivo e determinante per il funzionamento dei sistemi complessi che caratterizzano gli scenari globali in cui viviamo. In particolare, la questione della valutazione nella formazione degli adulti implica il riconoscimento di un fronte problematico per certi versi inedito. Infatti si tratta di un ambito di sapere e di pratica che presenta degli aspetti critici emergenti dalla trasformazione degli scenari sociali e dai profondi cambiamenti della concezione sullo sviluppo umano e sull’adulto. La concezione dell’educazione/formazione degli adulti legata all’idea della compensazione e della seconda possibilità o la prospettiva istruttiva che non rinuncia alla logica scolastica propongono una versione della valutazione concepita, quasi in modo esclusivo, come test di validità avulso dal processo di sviluppo inteso come trasformazione e cambiamento: si tratta di una versione tecnico-ingegneristica centrata sull’insegnamento e sulla riproduzione/trasferimento delle conoscenze. Ma se ci si pone dal punto di vista del soggetto che apprende - inteso come presenza biografica forte che interviene nel processo, un modello del sé strutturato da esperienze, pratiche, credenze, saperi, desideri, responsabilità, potenzialità - la valutazione si sposta sul terreno della relazione delle reti emotive complesse che si stabiliscono tra le persone, in una prospettiva permanente di cambiamento, che avviene non necessariamente in modo lineare ma secondo un gioco di continuità-discontinuità. In questo senso assume centralità la domanda: Cosa significa collocare il tema della valutazione all’interno di paradigmi formativi centrati sulla categoria di adulto, inteso come soggetto dotato di dinamismo e plasticitàI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.