Dopo la pubblicazione di G. Lugli del 1926, le mura di Terracina non erano state più oggetto di studi specifici, nonostante siano uno dei più rilevanti e conservati esempi di fortificazioni tardo-antiche. Dal confronto dei caratteri costruttivi e tipologici con i più significativi monumenti dell’epoca conservatisi nel bacino del Mediterraneo, soprattutto i rifacimenti di Onorio alle mura aureliane, viene suggerita una datazione alla prima metà del V secolo, che si accorderebbe con le fonti storiche che ricordano i lavori di Valentiniano III dopo la conquista dell’Africa nel 439. I resti di una cinta interna, venuti in luce dopo i bombardamenti alleati durante la seconda guerra mondiale, sono stati messi in evidenza per la prima volta in questo studio. Per la tipologia delle tecniche murarie, caratterizzate anche da ‘capricci’ decorativi delle maestranze, e dei criteri poliorcetici anche questa cittadella interna è riconosciuta come appartenente all’epoca tardo-antica, come pure le difese a cavallo della via Appia-Traianea, già attribuite all’epoca delle lotte dei baroni medievali. Anche il tracciato delle mura repubblicane, apparentemente interrotto dal lato verso il mare, è chiarito con maggiore precisione rispetto agli studi precedenti.
Ortolani, G. (1988). Osservazioni sulle mura di Terracina. PALLADIO, N.S., I(2), 69-84.
Osservazioni sulle mura di Terracina
ORTOLANI, GIORGIO
1988-01-01
Abstract
Dopo la pubblicazione di G. Lugli del 1926, le mura di Terracina non erano state più oggetto di studi specifici, nonostante siano uno dei più rilevanti e conservati esempi di fortificazioni tardo-antiche. Dal confronto dei caratteri costruttivi e tipologici con i più significativi monumenti dell’epoca conservatisi nel bacino del Mediterraneo, soprattutto i rifacimenti di Onorio alle mura aureliane, viene suggerita una datazione alla prima metà del V secolo, che si accorderebbe con le fonti storiche che ricordano i lavori di Valentiniano III dopo la conquista dell’Africa nel 439. I resti di una cinta interna, venuti in luce dopo i bombardamenti alleati durante la seconda guerra mondiale, sono stati messi in evidenza per la prima volta in questo studio. Per la tipologia delle tecniche murarie, caratterizzate anche da ‘capricci’ decorativi delle maestranze, e dei criteri poliorcetici anche questa cittadella interna è riconosciuta come appartenente all’epoca tardo-antica, come pure le difese a cavallo della via Appia-Traianea, già attribuite all’epoca delle lotte dei baroni medievali. Anche il tracciato delle mura repubblicane, apparentemente interrotto dal lato verso il mare, è chiarito con maggiore precisione rispetto agli studi precedenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.