Il saggio si propone di indagare le modalità traduttive applicabili a un testo di esasperata sperimentazione linguistica come Finnegans Wake. Sulla base delle teorie della scuola di Tel Aviv, si ricostruisce lo specifico contesto (o sistema) culturale e letterario in cui vedono la luce le prime traduzioni dell’opera, per poi analizzare, nello specifico, la poetica e la prassi traduttiva di Luigi Schenoni, ultimo e più importante traduttore del testo joyciano. In particolare, dal confronto con alcuni frammenti di una precedente (parziale) traduzione del testo, ad opera di Rodolfo Wilckok, si delinea un quadro delle strategie traduttive di Schenoni come improntate a criteri di massima aderenza al testo fonte e insieme di visibilità del traduttore (secondo la nota formula di Lawrence Venuti) e si dimostra come, nel caso di testi fondati su una radicale reinvenzione della lingua, quali Finnegans Wake, la voce del traduttore, ovvero la sua capacità riscrittura e di ricreazione, giochi un ruolo di primo piano.

Zanotti, S. (2006). The Translator’s Visibility: The Italian Translations of Finnegans Wake. MEDIAZIONI, 2.

The Translator’s Visibility: The Italian Translations of Finnegans Wake

ZANOTTI, Serenella
2006-01-01

Abstract

Il saggio si propone di indagare le modalità traduttive applicabili a un testo di esasperata sperimentazione linguistica come Finnegans Wake. Sulla base delle teorie della scuola di Tel Aviv, si ricostruisce lo specifico contesto (o sistema) culturale e letterario in cui vedono la luce le prime traduzioni dell’opera, per poi analizzare, nello specifico, la poetica e la prassi traduttiva di Luigi Schenoni, ultimo e più importante traduttore del testo joyciano. In particolare, dal confronto con alcuni frammenti di una precedente (parziale) traduzione del testo, ad opera di Rodolfo Wilckok, si delinea un quadro delle strategie traduttive di Schenoni come improntate a criteri di massima aderenza al testo fonte e insieme di visibilità del traduttore (secondo la nota formula di Lawrence Venuti) e si dimostra come, nel caso di testi fondati su una radicale reinvenzione della lingua, quali Finnegans Wake, la voce del traduttore, ovvero la sua capacità riscrittura e di ricreazione, giochi un ruolo di primo piano.
2006
Zanotti, S. (2006). The Translator’s Visibility: The Italian Translations of Finnegans Wake. MEDIAZIONI, 2.
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