Nel 1650 il marchese di Heliche commissionò al pittore bolognese Leonardo de Ferrari, allora attivo a Madrid, un’opera cartografica che avrebbe dovuto raccogliere le piante di diverse piazze imperiali per sostenere suo padre, valido di Filippo IV, nelle trattative con la Francia. Dalla collezione di famiglia (eredità dell’omonimo zio, il conte-ducadi Olivares) Don Gaspar scelse i documenti da consegnare per la realizzazione dell’Atlante che doveva divenire parte integrante della sua personale biblioteca, un’opera bella ma, soprattutto, utile per aggiornare le sue conoscenze sulle province della monarchia, sui vari presidi, necessaria al politico che studiava per prepararsi ad amministrare tali immensi territori, a difenderli dagli attacchi delle potenze rivali e ad individuare i luoghi strategici per mantenere il loro controllo. È chiaro dunque anche il carattere celebrativo di questo Atlante, che riunisce carte dei possedimenti spagnoli, o meglio una raccolta di mappe e piante di luoghi vitali per la difesa dell’Impero, di frontiere in tensione e di fronti aperti in quegli anni, ma che ha la peculiarità di annoverare al suo interno esclusivamente le vittorie ed i successi della monarchia, non le sconfitte, di fissare in carte belle e ricercate i trionfi del valido nei più remoti angoli dell’Impero.
D'Ascenzo, A. (2010). La cartografia come strumento della politica imperiale spagnola. Le piazzeforti italiane nell’Atlante del Marchese di Heliche (XVII secolo). In Atti 14a Conferenza Nazionale ASITA (Brescia, 9-12 novembre 2010) (pp.1-6). MILANO : Federazione ASITA.
La cartografia come strumento della politica imperiale spagnola. Le piazzeforti italiane nell’Atlante del Marchese di Heliche (XVII secolo)
D'ASCENZO, ANNALISA
2010-01-01
Abstract
Nel 1650 il marchese di Heliche commissionò al pittore bolognese Leonardo de Ferrari, allora attivo a Madrid, un’opera cartografica che avrebbe dovuto raccogliere le piante di diverse piazze imperiali per sostenere suo padre, valido di Filippo IV, nelle trattative con la Francia. Dalla collezione di famiglia (eredità dell’omonimo zio, il conte-ducadi Olivares) Don Gaspar scelse i documenti da consegnare per la realizzazione dell’Atlante che doveva divenire parte integrante della sua personale biblioteca, un’opera bella ma, soprattutto, utile per aggiornare le sue conoscenze sulle province della monarchia, sui vari presidi, necessaria al politico che studiava per prepararsi ad amministrare tali immensi territori, a difenderli dagli attacchi delle potenze rivali e ad individuare i luoghi strategici per mantenere il loro controllo. È chiaro dunque anche il carattere celebrativo di questo Atlante, che riunisce carte dei possedimenti spagnoli, o meglio una raccolta di mappe e piante di luoghi vitali per la difesa dell’Impero, di frontiere in tensione e di fronti aperti in quegli anni, ma che ha la peculiarità di annoverare al suo interno esclusivamente le vittorie ed i successi della monarchia, non le sconfitte, di fissare in carte belle e ricercate i trionfi del valido nei più remoti angoli dell’Impero.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.