In questo contributo intendiamo presentare una interpretazione funzionale e pragmatica di un insieme di costruzioni infinitive osservabili nella lingua spagnola attuale, che risultano trattate in modo piuttosto diffuso e disomogeneo nelle grammatiche. Nella nostra comunicazione argomenteremo, in primo luogo, circa l’utilità di raggruppare sotto un’unica etichetta di infiniti dichiarativi, da un lato, gli infiniti indipendenti chiamati narrativi, o anche storici o descrittivi, a seconda degli usi terminologici (es. (1)) e, dall’altro, gli infiniti che Ridruejo (1992) chiama enunciativi (tra questi l’autore include anche gli infiniti chiamati “radiofonici”, tipici dello stile giornalistico e molto spesso al centro delle preoccupazioni normative dei grammatici spagnoli) (ess. (2)-(4)): (1) No saber nada. No saber que la tierra es redonda. Y sin embargo haberle dicho: Usted hizo todo lo que pudo”. (Martín Santos, Tiempo de silencio). (2) Bien, señoras y señores, y nosostros emplazarles para una nueva versión de “La fiebre del Domingo noche”. (3) En cuanto a la información meteorológica, comentar que se prevé un empeoramiento del tiempo en el norte peninsular. (4) […] En cuanto a la etapa hasta el 27, destacar que comienzan las preocupaciones históricas en donde los poetas se van a relacionar con el problema social (De Miguel 2006: 72). In tutti gli esempi citati l’infinito è usato come un predicato indipendente caratterizzato da una modalità non marcata di tipo dichiarativo. Sulla base di questa osservazione proponiamo di introdurre un terzo gruppo nella classe degli infiniti modalizzati (‘infinitivos modalizados’) proposta da Hernanz (1999): in questo modo, accanto agli infiniti interrogativi e a quelli imperativi troverebbero una loro collocazione gli infiniti dichiarativi, come risorse dedicate al compito fondamentale di presentare e trasmettere informazioni. All’interno di questo quadro generale si colloca l’esame di svariati esempi di questi usi dell’infinito associati alla modalità dichiarativa. Se una caratteristica fondamentale di questi costrutti risiede nel loro carattere performativo, in quanto la loro emissione coincide con la effettiva realizzazione dell’atto enunciativo (Hernanz 1999), la nostra analisi si propone di specificare, all’interno della macro-funzione dichiarativa, le diverse specializzazioni discorsive di queste costruzioni infinitive, cioè gli atti linguistici che esso permette di portare a termine: oltre a mettersi al servizio del narrare e del descrivere, l’infinito indipendente spagnolo (a differenza di quanto accade in italiano) viene usato per presentare e comunicare informazioni nuove e anche per aprire e chiudere discorsi. Riferimenti bibliografici De Miguel Aparicio E. (2006). “El español del siglo XXI”, pp. 37-84. Hernanz M. Ll. (1999). “El infinitivo”, en Bosque I. – Demonte V. (eds.) Gramática Descriptiva de la Lengua Española, Espasa-Calpe, Madrid, vol. 2, pp. 2197-2356 (= cap. 36). Ridruejo E. (1992). “El infinitivo enunciativo en el español actual”, Acta Universitatis Wratislaviensis, 1370, pp. 137-148.
Palmerini, M. (2012). Su un uso innovativo nella lingua spagnola: l'infinito come strategia assertiva. In Grammatica e pragmatica. Atti del XXXIV Convegno della Società Italiana di Glottologia. Vol. 36 (pp.233-237). ROMA : Editrice "il Calamo" s.n.c..
Su un uso innovativo nella lingua spagnola: l'infinito come strategia assertiva
PALMERINI, Monica
2012-01-01
Abstract
In questo contributo intendiamo presentare una interpretazione funzionale e pragmatica di un insieme di costruzioni infinitive osservabili nella lingua spagnola attuale, che risultano trattate in modo piuttosto diffuso e disomogeneo nelle grammatiche. Nella nostra comunicazione argomenteremo, in primo luogo, circa l’utilità di raggruppare sotto un’unica etichetta di infiniti dichiarativi, da un lato, gli infiniti indipendenti chiamati narrativi, o anche storici o descrittivi, a seconda degli usi terminologici (es. (1)) e, dall’altro, gli infiniti che Ridruejo (1992) chiama enunciativi (tra questi l’autore include anche gli infiniti chiamati “radiofonici”, tipici dello stile giornalistico e molto spesso al centro delle preoccupazioni normative dei grammatici spagnoli) (ess. (2)-(4)): (1) No saber nada. No saber que la tierra es redonda. Y sin embargo haberle dicho: Usted hizo todo lo que pudo”. (Martín Santos, Tiempo de silencio). (2) Bien, señoras y señores, y nosostros emplazarles para una nueva versión de “La fiebre del Domingo noche”. (3) En cuanto a la información meteorológica, comentar que se prevé un empeoramiento del tiempo en el norte peninsular. (4) […] En cuanto a la etapa hasta el 27, destacar que comienzan las preocupaciones históricas en donde los poetas se van a relacionar con el problema social (De Miguel 2006: 72). In tutti gli esempi citati l’infinito è usato come un predicato indipendente caratterizzato da una modalità non marcata di tipo dichiarativo. Sulla base di questa osservazione proponiamo di introdurre un terzo gruppo nella classe degli infiniti modalizzati (‘infinitivos modalizados’) proposta da Hernanz (1999): in questo modo, accanto agli infiniti interrogativi e a quelli imperativi troverebbero una loro collocazione gli infiniti dichiarativi, come risorse dedicate al compito fondamentale di presentare e trasmettere informazioni. All’interno di questo quadro generale si colloca l’esame di svariati esempi di questi usi dell’infinito associati alla modalità dichiarativa. Se una caratteristica fondamentale di questi costrutti risiede nel loro carattere performativo, in quanto la loro emissione coincide con la effettiva realizzazione dell’atto enunciativo (Hernanz 1999), la nostra analisi si propone di specificare, all’interno della macro-funzione dichiarativa, le diverse specializzazioni discorsive di queste costruzioni infinitive, cioè gli atti linguistici che esso permette di portare a termine: oltre a mettersi al servizio del narrare e del descrivere, l’infinito indipendente spagnolo (a differenza di quanto accade in italiano) viene usato per presentare e comunicare informazioni nuove e anche per aprire e chiudere discorsi. Riferimenti bibliografici De Miguel Aparicio E. (2006). “El español del siglo XXI”, pp. 37-84. Hernanz M. Ll. (1999). “El infinitivo”, en Bosque I. – Demonte V. (eds.) Gramática Descriptiva de la Lengua Española, Espasa-Calpe, Madrid, vol. 2, pp. 2197-2356 (= cap. 36). Ridruejo E. (1992). “El infinitivo enunciativo en el español actual”, Acta Universitatis Wratislaviensis, 1370, pp. 137-148.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.