Comunicare la “letteratura per l’infanzia” è di fondamentale importanza, poiché è il miglior sistema per ampliarne la visibilità sul territorio e, di conseguenza, nel contesto sociale. Ciascun “luogo” della “letteratura per l’infanzia” dovrebbe però avere l’obbligo di assumersi un ruolo di “eccellenza” per valorizzarne l’aspetto che si pone alla base della sua essenza, essere cioè fin dai primi anni di vita mezzo di formazione dell’individuo ed, in itinere per tutta la vita, percorso di costruzione della cultura, valorizzando in tal modo il suo alto ed “eccellente” potenziale educativo. L’Università dovrebbe assumere, in tale contesto, un ruolo di supervisione qualitativa della produzione destinata all’infanzia, all’adolescenza e al giovane adulto, esaminando con cura 1.la validità del messaggio educativo che tale produzione ha la possibilità di veicolare, 2.la qualità estetica e linguistica (immagine e parola) dei prodotti con cui i giovani entrano in rapporto e che spesso determinato le prime reazioni verso il piacere della lettura ed il più raffinato “gusto di leggere”, 3.il ruolo che svolgono nel contesto globale i “luoghi della lettura” (scuola, biblioteche, case editrici, librerie), per esaminare le modalità con cui si pongono rispetto all’elemento essenziale, che può appunto consolidare l’ “eccellenza” della letteratura per l’infanzia, di fornire prodotti di qualità che siano in grado di contribuire realmente alla crescita del potenziale lettore.

Marrone, G. (2011). Comunicare la letteratura per l'infanzia. Rapportii tra Università e territorio (scuola, biblioteche, case editrici, librerie). In La Letteratura per l'infanzia oggi. Epistemologia didattica universitaria e competenze per le professionalità educative. Convegno del 16-17 novembre 2007 - Università di Padova (pp.201-212). LECCE : Pensa MultiMedia.

Comunicare la letteratura per l'infanzia. Rapportii tra Università e territorio (scuola, biblioteche, case editrici, librerie)

MARRONE, Gianna
2011-01-01

Abstract

Comunicare la “letteratura per l’infanzia” è di fondamentale importanza, poiché è il miglior sistema per ampliarne la visibilità sul territorio e, di conseguenza, nel contesto sociale. Ciascun “luogo” della “letteratura per l’infanzia” dovrebbe però avere l’obbligo di assumersi un ruolo di “eccellenza” per valorizzarne l’aspetto che si pone alla base della sua essenza, essere cioè fin dai primi anni di vita mezzo di formazione dell’individuo ed, in itinere per tutta la vita, percorso di costruzione della cultura, valorizzando in tal modo il suo alto ed “eccellente” potenziale educativo. L’Università dovrebbe assumere, in tale contesto, un ruolo di supervisione qualitativa della produzione destinata all’infanzia, all’adolescenza e al giovane adulto, esaminando con cura 1.la validità del messaggio educativo che tale produzione ha la possibilità di veicolare, 2.la qualità estetica e linguistica (immagine e parola) dei prodotti con cui i giovani entrano in rapporto e che spesso determinato le prime reazioni verso il piacere della lettura ed il più raffinato “gusto di leggere”, 3.il ruolo che svolgono nel contesto globale i “luoghi della lettura” (scuola, biblioteche, case editrici, librerie), per esaminare le modalità con cui si pongono rispetto all’elemento essenziale, che può appunto consolidare l’ “eccellenza” della letteratura per l’infanzia, di fornire prodotti di qualità che siano in grado di contribuire realmente alla crescita del potenziale lettore.
2011
978-88-8232-895-5
Marrone, G. (2011). Comunicare la letteratura per l'infanzia. Rapportii tra Università e territorio (scuola, biblioteche, case editrici, librerie). In La Letteratura per l'infanzia oggi. Epistemologia didattica universitaria e competenze per le professionalità educative. Convegno del 16-17 novembre 2007 - Università di Padova (pp.201-212). LECCE : Pensa MultiMedia.
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