La predominante funzione che la musica sembra oggi assumere per i giovani, riguardo la formazione della loro identità culturale individuale e collettiva, fa si che l'ascolto non si incentri più sul messaggio artistico e sul valore estetico intrinseci a uno specifico genere o a una determinata composizione, men che meno sulla comprensione dei capolavori del cosiddetto “Canone occidentale”; ma, al contrario, sia catalizzato da altre spinte e altri fattori che hanno, appunto, a che fare con processi di socializzazione e formazione delle identità in chiave spesso provocatoriamente antagonista. Per quanto anche in passato la fruizione puramente estetica della musica sia stata un fenomeno elitario, non si può negare che oggi - complice soprattutto l'indebolirsi nelle nuove generazioni della consapevolezza dei nessi e dei contesti storici - essa rischi una completa atrofia. Quel che sembra profilarsi è infatti, da un lato, un consumo sempre più imponente e ramificato di musica (per così dire) "senza storia"; dall'altro, l'implodere su se stesso di un sapere estetico-musicologico sempre più specialistico e attento alle differenze storiche ma ormai privo, purtroppo, di un proprio uditorio e di un effettivo mercato.

Guanti, G. (2007). La musique entre histoire de l’esthétique et esthétiques identitaires. In Perspectives de l’esthétique musicale entre théorie et histoire, a cura di Alessandro Arbo (pp.231-239). PARIS : L'Harmattan.

La musique entre histoire de l’esthétique et esthétiques identitaires

GUANTI, GIOVANNI
2007-01-01

Abstract

La predominante funzione che la musica sembra oggi assumere per i giovani, riguardo la formazione della loro identità culturale individuale e collettiva, fa si che l'ascolto non si incentri più sul messaggio artistico e sul valore estetico intrinseci a uno specifico genere o a una determinata composizione, men che meno sulla comprensione dei capolavori del cosiddetto “Canone occidentale”; ma, al contrario, sia catalizzato da altre spinte e altri fattori che hanno, appunto, a che fare con processi di socializzazione e formazione delle identità in chiave spesso provocatoriamente antagonista. Per quanto anche in passato la fruizione puramente estetica della musica sia stata un fenomeno elitario, non si può negare che oggi - complice soprattutto l'indebolirsi nelle nuove generazioni della consapevolezza dei nessi e dei contesti storici - essa rischi una completa atrofia. Quel che sembra profilarsi è infatti, da un lato, un consumo sempre più imponente e ramificato di musica (per così dire) "senza storia"; dall'altro, l'implodere su se stesso di un sapere estetico-musicologico sempre più specialistico e attento alle differenze storiche ma ormai privo, purtroppo, di un proprio uditorio e di un effettivo mercato.
2007
978-2-296-03392-4
Guanti, G. (2007). La musique entre histoire de l’esthétique et esthétiques identitaires. In Perspectives de l’esthétique musicale entre théorie et histoire, a cura di Alessandro Arbo (pp.231-239). PARIS : L'Harmattan.
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