La lettura del Bellini. Notes nécrologiques di Hector Berlioz (‘Journal des Débats’ del 16 luglio 1836) e della Filosofia della Musica di Giuseppe Mazzini (apparsa, sempre a Parigi, nei fascicoli di giugno, luglio e agosto 1836 sul giornale patriottico ‘ L’Italiano’ con una significativa nota dedicata a Bellini), evidenzia in entrambi gli scritti una medesima accusa: lo stile del compositore siciliano non sarebbe stato sufficientemente "progressivo" e emancipato da quello di Rossini. Questa accusa non fu condivisa da Wagner, il quale - in alcuni brevi scritti dedicati a Bellini tra il 1836 e il 1837, e in particolar modo nella Rezension der Königsberger ‘Norma’ - Aufführung von 1837 - articolò un diverso e più dialettico percorso critico, in cui Norma è additata come modello di grande stile capace di gettare un ponte tra la tradizione operistica italiana e quella tedesca. Nello sforzo comune di svelare il segreto della particolare cantabilità belliniana, Berlioz (concentrandosi soprattutto sulla Straniera) e Wagner si confrontarono da prospettive diverse con gli stessi temi e con gli stessi problemi (consequenzialità melodrammatica, rapporto musica - testo, ecc.). Le loro riflessioni ci aiutano a capire perché le personalissime scelte del compositore siciliano furono recepite come reazionarie da alcuni e come rivoluzionarie da altri, e i motivi che indussero i contemporanei a qualificare la musica di Bellini con un sorprendente aggettivo: filosofica. Non senza suggerirci anche quali dovettero essere, fra il 1836 e il 1837, gli orientamenti estetici dei due più audaci esponenti della Musica dell'Avvenire.
Guanti, G. (2007). De mortuis nisi boni? Bellini nei necrologi di Berlioz e Mazzini e in una recensione wagneriana del 1837. In Vincenzo Bellini et la France. Histoire, création et réception de l'oeuvre. A cura di Maria Rosa De Luca, Salvatore Enrico Failla, Giuseppe Montemagno (pp.519-552). LUCCA : LIM Editrice.
De mortuis nisi boni? Bellini nei necrologi di Berlioz e Mazzini e in una recensione wagneriana del 1837
GUANTI, GIOVANNI
2007-01-01
Abstract
La lettura del Bellini. Notes nécrologiques di Hector Berlioz (‘Journal des Débats’ del 16 luglio 1836) e della Filosofia della Musica di Giuseppe Mazzini (apparsa, sempre a Parigi, nei fascicoli di giugno, luglio e agosto 1836 sul giornale patriottico ‘ L’Italiano’ con una significativa nota dedicata a Bellini), evidenzia in entrambi gli scritti una medesima accusa: lo stile del compositore siciliano non sarebbe stato sufficientemente "progressivo" e emancipato da quello di Rossini. Questa accusa non fu condivisa da Wagner, il quale - in alcuni brevi scritti dedicati a Bellini tra il 1836 e il 1837, e in particolar modo nella Rezension der Königsberger ‘Norma’ - Aufführung von 1837 - articolò un diverso e più dialettico percorso critico, in cui Norma è additata come modello di grande stile capace di gettare un ponte tra la tradizione operistica italiana e quella tedesca. Nello sforzo comune di svelare il segreto della particolare cantabilità belliniana, Berlioz (concentrandosi soprattutto sulla Straniera) e Wagner si confrontarono da prospettive diverse con gli stessi temi e con gli stessi problemi (consequenzialità melodrammatica, rapporto musica - testo, ecc.). Le loro riflessioni ci aiutano a capire perché le personalissime scelte del compositore siciliano furono recepite come reazionarie da alcuni e come rivoluzionarie da altri, e i motivi che indussero i contemporanei a qualificare la musica di Bellini con un sorprendente aggettivo: filosofica. Non senza suggerirci anche quali dovettero essere, fra il 1836 e il 1837, gli orientamenti estetici dei due più audaci esponenti della Musica dell'Avvenire.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.