In seguito al dibattito e all’avvio della riforma universitaria è necessario trovare punti di vista e riferimenti nuovi che permettano di comprendere meglio lo scenario culturale e sistemico, il macrosistema in cui includere le questioni relative ai saperi, alla conoscenza, all’apprendimento, all’insegnamento. Assumere una diversa prospettiva significa proporre nuove domande che permettano di ridefinire il contesto. Ci si chiede quindi come ed in quali condizioni, ambientali/organizzative/qualitative, l’agire formativo possa incidere e ottimizzare la possibilità/capacità di apprendere degli individui, in funzione proattiva. Tale riflessione si ritiene necessaria anche in vista della necessità di sviluppare la capacità di produrre nuove strategie riflessive, di problem solving e in termini più generali di attribuzione di senso alle pratiche effettuate, di comprensione di sé e del mondo, nella vita e nel lavoro. Questa è una sfida teorico-pratica e politico-organizzativa. Le università, infatti, non possono più essere concepite come luoghi deputati esclusivamente al trasferimento e alla trasmissione sociale del sapere nelle giovani generazioni, ma devono sempre più saper agire per far sì che la popolazione studentesca, anche d’età diverse, acquisisca effettivamente gli strumenti per soddisfare le esigenze di una formazione sempre più diversificata rispetto al lavoro e alle prospettive di sviluppo personale e professionale
Alberici, A. (2010). Cultura e professionalità educative. In Cultura e professionalità educative nella società complessa. L’esperienza scientifico-didattica della Facoltà di Scienze della Formazione di Firenze. Atti del Convegno, 15-17 maggio 2008. FIRENZE : University Press.
Cultura e professionalità educative
ALBERICI, Aureliana
2010-01-01
Abstract
In seguito al dibattito e all’avvio della riforma universitaria è necessario trovare punti di vista e riferimenti nuovi che permettano di comprendere meglio lo scenario culturale e sistemico, il macrosistema in cui includere le questioni relative ai saperi, alla conoscenza, all’apprendimento, all’insegnamento. Assumere una diversa prospettiva significa proporre nuove domande che permettano di ridefinire il contesto. Ci si chiede quindi come ed in quali condizioni, ambientali/organizzative/qualitative, l’agire formativo possa incidere e ottimizzare la possibilità/capacità di apprendere degli individui, in funzione proattiva. Tale riflessione si ritiene necessaria anche in vista della necessità di sviluppare la capacità di produrre nuove strategie riflessive, di problem solving e in termini più generali di attribuzione di senso alle pratiche effettuate, di comprensione di sé e del mondo, nella vita e nel lavoro. Questa è una sfida teorico-pratica e politico-organizzativa. Le università, infatti, non possono più essere concepite come luoghi deputati esclusivamente al trasferimento e alla trasmissione sociale del sapere nelle giovani generazioni, ma devono sempre più saper agire per far sì che la popolazione studentesca, anche d’età diverse, acquisisca effettivamente gli strumenti per soddisfare le esigenze di una formazione sempre più diversificata rispetto al lavoro e alle prospettive di sviluppo personale e professionaleI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.