Nel testo vengono esposti i risultati emersi dallo studio e dal rilevamento della Villa dei Misteri a Pompei, scoperta nel 1909 e nota, nel mondo, per la megalografia della Sala n. 5 e per gli altri affreschi e i mosaici pavimentali di altissima qualità. La documentazione grafica esistente era costituita dai disegni (una pianta e una sezione) redatti da Amedeo Maiuri (direttore degli scavi di Pompei dal 1924 al 1961) in occasione dei lavori di scavo della Villa ripresi tra il 1928 e il 1930. Gli obiettivi della ricerca intrapresa insieme a Diego Maestri e Giovanna Spadafora, sono stati rivolti alla messa a punto di un metodo speditivo ed efficace di rilevamento architettonico ed archeologico - che integrasse l’utilizzo di varie metodologie e strumentazioni - , ed alla redazione di elaborati grafici chiari ed efficaci. Il testo presenta, quindi, un’ampia descrizione delle procedure di rilevamento adottate, precedute da alcune considerazioni sulle peculiarità che sono proprie del rilevamento archeologico. La metodologia utilizzata, denominata “sistema integrato", costituisce una valida alternativa a quelle impiegate singolarmente in maniera esclusiva e adotta procedure differenti a seconda delle specificità che caratterizzano le diverse parti dell'organismo architettonico. Le notevoli dimensioni della Villa (che si estende per oltre 4000 metri quadrati), la complessità della distribuzione planimetrica, nonché la difficoltà di accedere con la strumentazione topografica in diversi ambienti, ha comportato un lavoro di rilevamento diretto piuttosto esteso, illustrato, nel testo, da alcuni eidotipi. L’impostazione generale delle operazioni di rilevamento si è basata su una completa sinergia tra metodi tradizionali e informatici nella scelta dei punti più significativi da rilevare. Il rilevamento strumentale ha fornito la maglia dei punti notevoli dell’impianto architettonico, indispensabile anche per l’inserimento dei dati acquisiti mediante la misurazione diretta degli ambienti non accessibili dallo strumento, rilevati attraverso una serie di trilaterazioni successive, concatenate tra loro e con la rete di appoggio. Il testo descrive dettagliatamente l’integrazione tra i dati del modello informatico e quelli ottenuti dal rilevamento diretto. In ultimo, il testo affronta la questione della graficizzazione dei dati emersi dalle operazioni di rilevamento, tema niente affatto secondario: al disegno è affidato il compito di sintetizzare tutto il lavoro in pochi e coerenti segni, che diano idea non solo delle dimensioni ma anche dello stato di fatto del monumento rilevato. L’aspetto più delicato è proprio quello della corrispondenza tra un modello di rilievo, che è sostanzialmente puntiforme, ed un elaborato grafico finale che si compone di vari segni per lo più continui. È cura del rilevatore la comprensione di quali elementi debbano essere misurati e quale sia la traduzione grafica più appropriata, effettuando una opportuna sintesi dei segni, in funzione del tipo, dello scopo e della scala del disegno prodotto.
Spadafora, G., Canciani, M., Maestri, D. (2007). The integrated survey for the knowledge and the documentation of the archaeological heritage: the “Villa dei misteri in pompei.. In Anticipating the future of the cultural past (pp.193-199). Athens : CIPA 2007 organization Comittee (GRC - Athens).
The integrated survey for the knowledge and the documentation of the archaeological heritage: the “Villa dei misteri in pompei.
SPADAFORA, GIOVANNA;CANCIANI, Marco;MAESTRI, Diego
2007-01-01
Abstract
Nel testo vengono esposti i risultati emersi dallo studio e dal rilevamento della Villa dei Misteri a Pompei, scoperta nel 1909 e nota, nel mondo, per la megalografia della Sala n. 5 e per gli altri affreschi e i mosaici pavimentali di altissima qualità. La documentazione grafica esistente era costituita dai disegni (una pianta e una sezione) redatti da Amedeo Maiuri (direttore degli scavi di Pompei dal 1924 al 1961) in occasione dei lavori di scavo della Villa ripresi tra il 1928 e il 1930. Gli obiettivi della ricerca intrapresa insieme a Diego Maestri e Giovanna Spadafora, sono stati rivolti alla messa a punto di un metodo speditivo ed efficace di rilevamento architettonico ed archeologico - che integrasse l’utilizzo di varie metodologie e strumentazioni - , ed alla redazione di elaborati grafici chiari ed efficaci. Il testo presenta, quindi, un’ampia descrizione delle procedure di rilevamento adottate, precedute da alcune considerazioni sulle peculiarità che sono proprie del rilevamento archeologico. La metodologia utilizzata, denominata “sistema integrato", costituisce una valida alternativa a quelle impiegate singolarmente in maniera esclusiva e adotta procedure differenti a seconda delle specificità che caratterizzano le diverse parti dell'organismo architettonico. Le notevoli dimensioni della Villa (che si estende per oltre 4000 metri quadrati), la complessità della distribuzione planimetrica, nonché la difficoltà di accedere con la strumentazione topografica in diversi ambienti, ha comportato un lavoro di rilevamento diretto piuttosto esteso, illustrato, nel testo, da alcuni eidotipi. L’impostazione generale delle operazioni di rilevamento si è basata su una completa sinergia tra metodi tradizionali e informatici nella scelta dei punti più significativi da rilevare. Il rilevamento strumentale ha fornito la maglia dei punti notevoli dell’impianto architettonico, indispensabile anche per l’inserimento dei dati acquisiti mediante la misurazione diretta degli ambienti non accessibili dallo strumento, rilevati attraverso una serie di trilaterazioni successive, concatenate tra loro e con la rete di appoggio. Il testo descrive dettagliatamente l’integrazione tra i dati del modello informatico e quelli ottenuti dal rilevamento diretto. In ultimo, il testo affronta la questione della graficizzazione dei dati emersi dalle operazioni di rilevamento, tema niente affatto secondario: al disegno è affidato il compito di sintetizzare tutto il lavoro in pochi e coerenti segni, che diano idea non solo delle dimensioni ma anche dello stato di fatto del monumento rilevato. L’aspetto più delicato è proprio quello della corrispondenza tra un modello di rilievo, che è sostanzialmente puntiforme, ed un elaborato grafico finale che si compone di vari segni per lo più continui. È cura del rilevatore la comprensione di quali elementi debbano essere misurati e quale sia la traduzione grafica più appropriata, effettuando una opportuna sintesi dei segni, in funzione del tipo, dello scopo e della scala del disegno prodotto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.