The essay focuses on a crucial aspect for the history of Architecture of Rome in early sixteen century as well as for the delineation of the Della Rovere pope’s program to reinforce the papal state: the palace of the tribunals designed by Bramante for Julius II. The research includes 98 written primary sources, most of them unknown or – even if printed long time ago like in 1513 – they have never been used by the historiography on this subject. The architectural project is framed within the ambitious Julius’ attempt of reforming the papal administration of justice in Rome of which the essays analyzes its goals and motivations, the theory of justice of that time and similar and earlier cases in other cities and states in ordr to improve the system and its seats. This essay analyzes several issues related to Julius II and Bramante’s project including the choice of the site, the discussion about the Judiciary institutions involved in the process and those excluded, about the distribution of the functions inside the palace, the aspect and the character that the new headquarter of the tribunal was meant to express, the setting of the neigh borough, the construction and its history. The great importance of the palace requires the consideration of a broad range of issues often completely neglected by historians who dealt with this or similar topics. Due to the large amount of unknown primary sources, the array of aspects taken in consideration and the very rigorous method, this essay is now seminal for this topic and it will last for a long time.

Il saggio tratta un tema fondamentale per la storia dell’architettura del primo ‘500 a Roma e per ricostruire il programma elaborato dal papa Della Rovere al fine di rafforzare lo stato pontificio: il palazzo dei Tribunali progettato da Bramante per Giulio II. Lo studio è basato su 98 fonti scritte, per una parte consistente inedite o benché stampate da tempo- la più importante nel 1513- non utilizzate in precedenza negli scritti su questa architettura Il progetto architettonico è inquadrato nell’ambizioso tentativo papale di riformare l’amministrazione della giustizia pontificia nella capitale, di cui si sono esaminati motivazioni ed obiettivi alla luce dei presupposti teorici sulla Giustizia, di iniziative realizzate o progettate precedentemente in altre città e altri stati per migliorare il sistema giudiziario e rinnovarne le sedi, nonché dei contributi che potevano apportare protagonisti di ogni genere coinvolti nei vari aspetti dell’impresa. Il progetto di Giulio II e di Bramante viene esaminato a partire dalla scelta del sito, discutendo quali fossero le istituzioni giudiziarie coinvolte e quali invece siano state scartate, la distribuzione delle funzioni all’interno del palazzo, il carattere che si voleva attribuire alla nuova sede dei Tribunali pontifici, la sistemazione della zona urbana circostante, le modalità dell’esecuzione e l’andamento nei tempi della costruzione. Il tema è affrontato quindi esaminando un’ ampia gamma di questioni suscitate dalla sua grande importanza, non tutte ordinariamente prese in considerazione nella storiografia architettonica quando si esaminino argomenti di pari rilievo.Per l’ampiezza delle fonti analizzate e degli aspetti considerati il saggio pare destinato a divenire un importante scritto di riferimento sul tema trattato.

SUZANNE B., B., Pagliara, P.N. (2009). Il Palazzo dei Tribunali, via Giulia e la Giustizia. Strategie politiche e urbane di Giulio II. In Il palazzo Falconieri e il palazzo barocco a Roma. (pp.29-279). SOVERIA MANNELLI : Rubbettino.

Il Palazzo dei Tribunali, via Giulia e la Giustizia. Strategie politiche e urbane di Giulio II

PAGLIARA, Pier Nicola
2009-01-01

Abstract

The essay focuses on a crucial aspect for the history of Architecture of Rome in early sixteen century as well as for the delineation of the Della Rovere pope’s program to reinforce the papal state: the palace of the tribunals designed by Bramante for Julius II. The research includes 98 written primary sources, most of them unknown or – even if printed long time ago like in 1513 – they have never been used by the historiography on this subject. The architectural project is framed within the ambitious Julius’ attempt of reforming the papal administration of justice in Rome of which the essays analyzes its goals and motivations, the theory of justice of that time and similar and earlier cases in other cities and states in ordr to improve the system and its seats. This essay analyzes several issues related to Julius II and Bramante’s project including the choice of the site, the discussion about the Judiciary institutions involved in the process and those excluded, about the distribution of the functions inside the palace, the aspect and the character that the new headquarter of the tribunal was meant to express, the setting of the neigh borough, the construction and its history. The great importance of the palace requires the consideration of a broad range of issues often completely neglected by historians who dealt with this or similar topics. Due to the large amount of unknown primary sources, the array of aspects taken in consideration and the very rigorous method, this essay is now seminal for this topic and it will last for a long time.
2009
97888-49808520
Il saggio tratta un tema fondamentale per la storia dell’architettura del primo ‘500 a Roma e per ricostruire il programma elaborato dal papa Della Rovere al fine di rafforzare lo stato pontificio: il palazzo dei Tribunali progettato da Bramante per Giulio II. Lo studio è basato su 98 fonti scritte, per una parte consistente inedite o benché stampate da tempo- la più importante nel 1513- non utilizzate in precedenza negli scritti su questa architettura Il progetto architettonico è inquadrato nell’ambizioso tentativo papale di riformare l’amministrazione della giustizia pontificia nella capitale, di cui si sono esaminati motivazioni ed obiettivi alla luce dei presupposti teorici sulla Giustizia, di iniziative realizzate o progettate precedentemente in altre città e altri stati per migliorare il sistema giudiziario e rinnovarne le sedi, nonché dei contributi che potevano apportare protagonisti di ogni genere coinvolti nei vari aspetti dell’impresa. Il progetto di Giulio II e di Bramante viene esaminato a partire dalla scelta del sito, discutendo quali fossero le istituzioni giudiziarie coinvolte e quali invece siano state scartate, la distribuzione delle funzioni all’interno del palazzo, il carattere che si voleva attribuire alla nuova sede dei Tribunali pontifici, la sistemazione della zona urbana circostante, le modalità dell’esecuzione e l’andamento nei tempi della costruzione. Il tema è affrontato quindi esaminando un’ ampia gamma di questioni suscitate dalla sua grande importanza, non tutte ordinariamente prese in considerazione nella storiografia architettonica quando si esaminino argomenti di pari rilievo.Per l’ampiezza delle fonti analizzate e degli aspetti considerati il saggio pare destinato a divenire un importante scritto di riferimento sul tema trattato.
SUZANNE B., B., Pagliara, P.N. (2009). Il Palazzo dei Tribunali, via Giulia e la Giustizia. Strategie politiche e urbane di Giulio II. In Il palazzo Falconieri e il palazzo barocco a Roma. (pp.29-279). SOVERIA MANNELLI : Rubbettino.
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