This essay is dedicated to the XVIIIth century Neapolitan architect Ferdinando Sanfelice and his links with architectural and scientific influences. The works and language of the great baroque architects of his town, but also of Borromini, Guarini and von Hildebrandt can be recognized as models for many of Sanfelice’s interventions. Very important are also the correlations between his idea of architecture and a more philosophical/scientific view such as it can be found in his famous staircases. There one of the main features is the concept of “obliquity” that had yet been exposed by Juan Caramuel in his “Architectura Civil Recta y Obliqua” (Vigevano, 1678) where the ideal of “oblique” is also interpreted in a mathematical way. And Caramuel before going to Vigevano has been the Bishop of Campagna Vesuviana where he could easily have met with some of Sanfelice’s teachers, a coincidence that suggests the possibility of a kind of direct influence. So the original contribution of this essay is to have interpreted the works and ideas of Sanfelice with a more open method of historical investigation.

Questo saggio è dedicato all'architetto settecentesco napoletano Ferdinando Sanfelice ed alle influenze architettoniche e scientifiche che hanno caratterizzato la sua opera. L'architettura ed il linguaggio dei grandi architetti barocchi della sua città, ma anche di Borromini, Guarini e von Hildebrandt, costituiscono dei modelli di riferimento per molti dei suoi interventi più rilevanti. Molto importanti sono anche le interrelazioni tra la sua poetica architettonica ed un approccio più filosofico/scientifico come quello che si può riscontrare nelle sue celebri scale. Qui, uno dei caratteri principali consiste nella pratica di quella "obliquità" che era già stata affrontata da Juan Caramuel nel suo “Architectura Civil Recta y Obliqua” (Vigevano, 1678) dove la concezione di "obliquo" viene interpretata anche da un punto di vista matematico. E Caramuel, prima di recarsi a Vigevano, è stato Vescovo di Campagna Vesuviana dove potrebbe aver avuto contatti con alcuni dei docenti di Sanfelice, coincidenza questa che suggerisce la possibiliità di una sorta di influenza diretta. Quindi il contributo originale di questo saggio consiste nell'aver affrontato il pensiero e l'opera di Sanfelice con un metodo di indagine storica più ad ampio raggio.

Perugini, R. (2004). Spazio, Scienza e Simbolo nella cultura architettonica delle Due Sicilie. Continuità e discontinuità dialettiche da Guarino Guarini a Ferdinando Sanfelice. In Ferdinando Sanfelice. Napoli e l'Europa (pp.133-142). NAPOLI : Edizioni Scientifiche Italiane.

Spazio, Scienza e Simbolo nella cultura architettonica delle Due Sicilie. Continuità e discontinuità dialettiche da Guarino Guarini a Ferdinando Sanfelice

PERUGINI, Rainaldo
2004-01-01

Abstract

This essay is dedicated to the XVIIIth century Neapolitan architect Ferdinando Sanfelice and his links with architectural and scientific influences. The works and language of the great baroque architects of his town, but also of Borromini, Guarini and von Hildebrandt can be recognized as models for many of Sanfelice’s interventions. Very important are also the correlations between his idea of architecture and a more philosophical/scientific view such as it can be found in his famous staircases. There one of the main features is the concept of “obliquity” that had yet been exposed by Juan Caramuel in his “Architectura Civil Recta y Obliqua” (Vigevano, 1678) where the ideal of “oblique” is also interpreted in a mathematical way. And Caramuel before going to Vigevano has been the Bishop of Campagna Vesuviana where he could easily have met with some of Sanfelice’s teachers, a coincidence that suggests the possibility of a kind of direct influence. So the original contribution of this essay is to have interpreted the works and ideas of Sanfelice with a more open method of historical investigation.
2004
88-495-1011-X
Questo saggio è dedicato all'architetto settecentesco napoletano Ferdinando Sanfelice ed alle influenze architettoniche e scientifiche che hanno caratterizzato la sua opera. L'architettura ed il linguaggio dei grandi architetti barocchi della sua città, ma anche di Borromini, Guarini e von Hildebrandt, costituiscono dei modelli di riferimento per molti dei suoi interventi più rilevanti. Molto importanti sono anche le interrelazioni tra la sua poetica architettonica ed un approccio più filosofico/scientifico come quello che si può riscontrare nelle sue celebri scale. Qui, uno dei caratteri principali consiste nella pratica di quella "obliquità" che era già stata affrontata da Juan Caramuel nel suo “Architectura Civil Recta y Obliqua” (Vigevano, 1678) dove la concezione di "obliquo" viene interpretata anche da un punto di vista matematico. E Caramuel, prima di recarsi a Vigevano, è stato Vescovo di Campagna Vesuviana dove potrebbe aver avuto contatti con alcuni dei docenti di Sanfelice, coincidenza questa che suggerisce la possibiliità di una sorta di influenza diretta. Quindi il contributo originale di questo saggio consiste nell'aver affrontato il pensiero e l'opera di Sanfelice con un metodo di indagine storica più ad ampio raggio.
Perugini, R. (2004). Spazio, Scienza e Simbolo nella cultura architettonica delle Due Sicilie. Continuità e discontinuità dialettiche da Guarino Guarini a Ferdinando Sanfelice. In Ferdinando Sanfelice. Napoli e l'Europa (pp.133-142). NAPOLI : Edizioni Scientifiche Italiane.
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