Il contributo raccoglie i risultati della prima fase del progetto di ricerca - finanziato per il biennio 2007-2009 con i fondi ex 60% del Dipartimento di Studi Storici Geografici e Antropologici della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma Tre - Cartografia storica e GIS. Analisi delle trasformazioni territoriali nelle aree umide del Lazio, con il quale s’intendeva realizzare una metodologia volta a ricostruire gli antichi assetti territoriali e le trasformazioni dell’uso del suolo nelle zone umide laziali in rapporto agli sviluppi provocati dagli agenti fisici e, in modo più evidente, dall’azione dell’uomo, con particolare attenzione ai problemi connessi alle bonifiche, alle sistemazioni idrauliche, all’estensione delle colture agrarie, alla creazione di fitte rete stradali e all’intensa attività edilizia, industriale e turistica. Filo conduttore della ricerca è la lettura del territorio attraverso i più importanti documenti cartografici dell’epoca: dalle due carte del Salvati (1785) alla Carta topografica dello Stato Pontificio e del Gran Ducato di Toscana (1851) e alla Cartografia IGM nelle edizioni del 1925 e del 1943.
Masetti, C. (2008). Cartografia storica e GIS. Laghi costieri e zone umide del litorale pontino attraverso la cartografia storica. In Atti del Primo Seminario di Studi storico-cartografici Dalla mappa al GIS (Roma, 5-6 marzo 2007) (pp.231-261). GENOVA : Brigati.
Cartografia storica e GIS. Laghi costieri e zone umide del litorale pontino attraverso la cartografia storica
MASETTI, CARLA
2008-01-01
Abstract
Il contributo raccoglie i risultati della prima fase del progetto di ricerca - finanziato per il biennio 2007-2009 con i fondi ex 60% del Dipartimento di Studi Storici Geografici e Antropologici della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma Tre - Cartografia storica e GIS. Analisi delle trasformazioni territoriali nelle aree umide del Lazio, con il quale s’intendeva realizzare una metodologia volta a ricostruire gli antichi assetti territoriali e le trasformazioni dell’uso del suolo nelle zone umide laziali in rapporto agli sviluppi provocati dagli agenti fisici e, in modo più evidente, dall’azione dell’uomo, con particolare attenzione ai problemi connessi alle bonifiche, alle sistemazioni idrauliche, all’estensione delle colture agrarie, alla creazione di fitte rete stradali e all’intensa attività edilizia, industriale e turistica. Filo conduttore della ricerca è la lettura del territorio attraverso i più importanti documenti cartografici dell’epoca: dalle due carte del Salvati (1785) alla Carta topografica dello Stato Pontificio e del Gran Ducato di Toscana (1851) e alla Cartografia IGM nelle edizioni del 1925 e del 1943.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
