Another contribution devoted to the plan to “save Byzantium in the West” which unfolded over the half century between the inter-religious marriage of Cleopa Malatesta and Theodore II Palaeologus (1421) promoted by Martino V and the crusade in the Morea called by Pius II at the Council of Mantua in 1459, and then carried out between 1464 and 1466 by Sigismondo Pandolfo Malatesta after the death of the pope. The idea of a re-foundation of Constantine’s basileia wove together religious co-existence and political planning. The plan to reunify the churches (“for appearances” carried out by Bessarion for exclusively political or “realpolitik” reasons at the Council of Florence) was wedded to the reunification of the first and second Rome in one legal entity with the ideal centre at the seat of Peter and the bridgehead in the Morea. This project to reclaim the imperial title of the Caesars in the West was supported by a pro-Byzantine clan made up of the most important Italian signorie (the Malatesta, the Este, the Gonzaga, the Sforza, the Montefeltro.) The sovereign of the New Byzantium – with a new form of state based on the writings of Georgius Gemistus Pletho – would be Thomas Palaeologus. The importance of the role of the last “porphyrogenitus” is clear in his status as the object of significant artistic commissions as well as crucial political expectations.

È questo l’ultimo dei contributi specificamente dedicati dall’autrice al progetto di “salvataggio occidentale di Bisanzio” dipanato lungo il mezzo secolo che separa il matrimonio interconfessionale tra Cleopa Malatesta e Teodoro II Paleologo (1421), promosso da Martino V, dalla crociata in Morea indetta dal Pio II alla conferenza di Mantova del 1459, e poi effettivamente condotta dopo la morte del papa, tra il 1464 e il 1466, da Sigismondo Pandolfo Malatesta. L’idea di una rifondazione della basileia di Costantino intrecciava coesistenza religiosa e concertazione politica: il piano di riunificazione delle chiese (attuato “in effigie” da Bessarione, con fini prettamente politici o “realpolitici”, al Concilio di Firenze) si saldava a quello di riunificazione della prima e della seconda Roma in una sola entità giuridica, con centro ideale nella sede di Pietro e testa di ponte in Morea. Questo progetto di recupero del titolo imperiale dei cesari all’Occidente era sostenuto da un clan filobizantino costituitosi fra le più importanti signorie italiane (i Malatesta, gli Este, i Gonzaga, gli Sforza, i Montefeltro). Sovrano della Nuova Bisanzio – la cui nuova formula statale si sarebbe basata sugli scritti politici di Giorgio Gemisto Pletone – sarebbe stato Tommaso Paleologo: la centralità del ruolo dell’ultimo “porfirogenito” si coglie nel suo essere oggetto, oltre che di cruciali aspettative politiche, di importanti committenze artistiche.

Ronchey, S. (2008). Il piano di salvataggio di Bisanzio in Morea. In L'Europa dopo la caduta di Costantinopoli: 29 maggio 1453. Atti del XLIV Convegno Storico Internazionale del Centro Italiano di Studi sul Basso Medioevo - Accademia Tudertina (Todi, 7-9 ottobre 2007) (pp.517-531). Spoleto : Fondazione Centro italiano di studi sull'alto medioevo.

Il piano di salvataggio di Bisanzio in Morea

RONCHEY, SILVIA
2008-01-01

Abstract

Another contribution devoted to the plan to “save Byzantium in the West” which unfolded over the half century between the inter-religious marriage of Cleopa Malatesta and Theodore II Palaeologus (1421) promoted by Martino V and the crusade in the Morea called by Pius II at the Council of Mantua in 1459, and then carried out between 1464 and 1466 by Sigismondo Pandolfo Malatesta after the death of the pope. The idea of a re-foundation of Constantine’s basileia wove together religious co-existence and political planning. The plan to reunify the churches (“for appearances” carried out by Bessarion for exclusively political or “realpolitik” reasons at the Council of Florence) was wedded to the reunification of the first and second Rome in one legal entity with the ideal centre at the seat of Peter and the bridgehead in the Morea. This project to reclaim the imperial title of the Caesars in the West was supported by a pro-Byzantine clan made up of the most important Italian signorie (the Malatesta, the Este, the Gonzaga, the Sforza, the Montefeltro.) The sovereign of the New Byzantium – with a new form of state based on the writings of Georgius Gemistus Pletho – would be Thomas Palaeologus. The importance of the role of the last “porphyrogenitus” is clear in his status as the object of significant artistic commissions as well as crucial political expectations.
2008
9788879884105
È questo l’ultimo dei contributi specificamente dedicati dall’autrice al progetto di “salvataggio occidentale di Bisanzio” dipanato lungo il mezzo secolo che separa il matrimonio interconfessionale tra Cleopa Malatesta e Teodoro II Paleologo (1421), promosso da Martino V, dalla crociata in Morea indetta dal Pio II alla conferenza di Mantova del 1459, e poi effettivamente condotta dopo la morte del papa, tra il 1464 e il 1466, da Sigismondo Pandolfo Malatesta. L’idea di una rifondazione della basileia di Costantino intrecciava coesistenza religiosa e concertazione politica: il piano di riunificazione delle chiese (attuato “in effigie” da Bessarione, con fini prettamente politici o “realpolitici”, al Concilio di Firenze) si saldava a quello di riunificazione della prima e della seconda Roma in una sola entità giuridica, con centro ideale nella sede di Pietro e testa di ponte in Morea. Questo progetto di recupero del titolo imperiale dei cesari all’Occidente era sostenuto da un clan filobizantino costituitosi fra le più importanti signorie italiane (i Malatesta, gli Este, i Gonzaga, gli Sforza, i Montefeltro). Sovrano della Nuova Bisanzio – la cui nuova formula statale si sarebbe basata sugli scritti politici di Giorgio Gemisto Pletone – sarebbe stato Tommaso Paleologo: la centralità del ruolo dell’ultimo “porfirogenito” si coglie nel suo essere oggetto, oltre che di cruciali aspettative politiche, di importanti committenze artistiche.
Ronchey, S. (2008). Il piano di salvataggio di Bisanzio in Morea. In L'Europa dopo la caduta di Costantinopoli: 29 maggio 1453. Atti del XLIV Convegno Storico Internazionale del Centro Italiano di Studi sul Basso Medioevo - Accademia Tudertina (Todi, 7-9 ottobre 2007) (pp.517-531). Spoleto : Fondazione Centro italiano di studi sull'alto medioevo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/180039
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