Gian Carlo Menotti ricorse spesso alla metafora del rabdomante - capace di scoprire l’acqua e, proprio per questo, consapevole di non averla né inventata né, a maggior ragione, creata - per prendere le distanze sia dal mito romantico dell’Artista Demiurgo sia dai costruttivismi radicali, utopici e rifondazionisti degli strutturalisti e dei postmoderni a lui coevi. Di qui un ponderato misoneismo, che si può spiegare come logica conseguenza sia di un viscerale rifiuto di ogni tentativo di far tabula rasa nella pratica compositiva, sia dell’ostinato attaccamento al più screditato dei concetti estetici del Novecento: la Bellezza. In nome di essa, e di un conservatorismo più idealisticamente che storicamente giustificabile, egli si propose anche come autore di poche ma significative pagine strumentali.
Guanti, G. (In corso di stampa). Gian Carlo Menotti tra misoneismo e rabdomanzia. In Menotti nel centenario della nascita.
Gian Carlo Menotti tra misoneismo e rabdomanzia
GUANTI, GIOVANNI
In corso di stampa
Abstract
Gian Carlo Menotti ricorse spesso alla metafora del rabdomante - capace di scoprire l’acqua e, proprio per questo, consapevole di non averla né inventata né, a maggior ragione, creata - per prendere le distanze sia dal mito romantico dell’Artista Demiurgo sia dai costruttivismi radicali, utopici e rifondazionisti degli strutturalisti e dei postmoderni a lui coevi. Di qui un ponderato misoneismo, che si può spiegare come logica conseguenza sia di un viscerale rifiuto di ogni tentativo di far tabula rasa nella pratica compositiva, sia dell’ostinato attaccamento al più screditato dei concetti estetici del Novecento: la Bellezza. In nome di essa, e di un conservatorismo più idealisticamente che storicamente giustificabile, egli si propose anche come autore di poche ma significative pagine strumentali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.