Oggetto del saggio è l’analisi della moderna dicotomia concettuale ‘nullità-annullabilità’ in chiave storico-comparatistica. Premesse alcune osservazioni di apertura sulla matrice pandettistica di tale dicotomia concettuale, nonché sul dibattito che ne caratterizza attualmente il delicato inquadramento sistematico alla luce dei più recenti orientamenti della dottrina civilistica non poco influenzati dall’articolata dimensione comunitaria dell’invalidità negoziale e dalla connessa ‘metamorfosi’ delle nullità tradizionali, il saggio si concentra sull’esame della dicotomia 'nullità-annullabilità' nell’esperienza giuridica romana al fine di dimostrare da un lato che la stessa nelle fonti giurisprudenziali classiche presenta una dimensione assolutamente casistica, dall’altro che le singole soluzioni giurisprudenziali, nonostante la loro concreta articolazione casistica, sono sorrette da criteri decisionali che, sebbene differenziati in relazione alla diversità delle situazioni, si compongono in un sistema logico e coerente. Sotto il primo profilo si inserisce un’ampia e ragionata rassegna di giurisprudenza casistica sia sulla ‘nullità-inesistenza’ del negozio nel ius civile sia sulla ‘annullabilità-impugnabilità’ del negozio nel ius honorarium. E a quest’ultimo riguardo particolare rilievo è dedicato all’impugnabilità pretoria del negozio concluso 'metus causa' ed in seguito a dolo. Uno sguardo conclusivo al periodo postclassico e giustinianeo tende a dimostrare, sempre con l’ausilio delle fonti, come in tale periodo l’impugnazione dei negozi viziati si realizzi attraverso un meccanismo rimediale, nel quale è individuabile con sufficiente fondatezza la ‘radice storica’ della moderna nozione di annullabilità.
Rossetti, G. (2008). 'Nullità' e 'annullabilità' nell'esperienza giuridica romana. In La théorie des nullités (pp.1-32). Fontenay-le-Comte : Imprimerie LUSSAUD.
'Nullità' e 'annullabilità' nell'esperienza giuridica romana
ROSSETTI, Giulietta
2008-01-01
Abstract
Oggetto del saggio è l’analisi della moderna dicotomia concettuale ‘nullità-annullabilità’ in chiave storico-comparatistica. Premesse alcune osservazioni di apertura sulla matrice pandettistica di tale dicotomia concettuale, nonché sul dibattito che ne caratterizza attualmente il delicato inquadramento sistematico alla luce dei più recenti orientamenti della dottrina civilistica non poco influenzati dall’articolata dimensione comunitaria dell’invalidità negoziale e dalla connessa ‘metamorfosi’ delle nullità tradizionali, il saggio si concentra sull’esame della dicotomia 'nullità-annullabilità' nell’esperienza giuridica romana al fine di dimostrare da un lato che la stessa nelle fonti giurisprudenziali classiche presenta una dimensione assolutamente casistica, dall’altro che le singole soluzioni giurisprudenziali, nonostante la loro concreta articolazione casistica, sono sorrette da criteri decisionali che, sebbene differenziati in relazione alla diversità delle situazioni, si compongono in un sistema logico e coerente. Sotto il primo profilo si inserisce un’ampia e ragionata rassegna di giurisprudenza casistica sia sulla ‘nullità-inesistenza’ del negozio nel ius civile sia sulla ‘annullabilità-impugnabilità’ del negozio nel ius honorarium. E a quest’ultimo riguardo particolare rilievo è dedicato all’impugnabilità pretoria del negozio concluso 'metus causa' ed in seguito a dolo. Uno sguardo conclusivo al periodo postclassico e giustinianeo tende a dimostrare, sempre con l’ausilio delle fonti, come in tale periodo l’impugnazione dei negozi viziati si realizzi attraverso un meccanismo rimediale, nel quale è individuabile con sufficiente fondatezza la ‘radice storica’ della moderna nozione di annullabilità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.