This paper analyses, through the study of the historic cartography and architectural surveys made by its authors, the relationship between environment and architecture, in a mountain area in Calabria Citra where, in 1188, Gioacchino da Fiore founded the first Florensis monastery in Sila. The study of the urban settlements has shown the interesting tangle of practical reasons (related to the nature of soil, the supply of raw materials and to climate) and political-religious matters of territorial administration. The relationship between Florensis monastic organization and political power is mentioned, as donations and concessions of the different territories allow us, partly, to determine built up areas exploited for agriculture, pasture, granite extraction and pitch collecting. The small urban concentrations, which increased more systematically since the 16th century, were distributed in a complex area, whose orography heightened the isolation which characterized the domestic organization of each fief, in which the region remained divided until the early 19th century. This isolation determined the basic nature of the urban agglomerations and above all the nature of architecture, which is characterized by shapes and materials that reflect the complementarity between architecture and environment. High altitude settlements, in particular, have different and complex urban structure, connection and supply problems. This study explains, in more detail, how these problems were solved in San Giovanni in Fiore, between the 16th and the 19th centuries. The urban configuration, delineated by the masterly insertion of the dwelling units in the steep slope of the Monte Difesa, by the street layout and the ingenious placing of widenings, testifies to the harmony between natural and built landscapes.

Il presente contributo analizza, attraverso uno studio della cartografia storica e rilievi architettonici realizzati dagli autori, la relazione tra ambiente e architettura, in un’area montana compresa nella Calabria Citra che, nel 1188, vide la fondazione del primo monastero florense in Sila, ad opera di Gioacchino da Fiore. Nello studio sugli insediamenti urbani, appaiono interessanti gli intrecci tra le motivazioni di ordine pratico (legate alla natura del suolo, all’approvvigionamento delle materie prime, al clima) e le questioni politico-religiose di governo del territorio. Si accennerà, quindi, ai rapporti tra l’organizzazione monastica florense e il potere politico, poiché le donazioni e le concessioni dei vari territori ci consentono, in parte, di definire gli ambiti territoriali abitati e sfruttati ai fini dell’agricoltura e del pascolo, nonché dell’estrazione del granito e della raccolta della pece. I piccoli aggregati urbani, che si sviluppano in maniera più sistematica a partire dal XVI secolo, si dislocavano su un territorio complesso, la cui orografia, accentuava l’isolamento connaturato all’organizzazione interna dei singoli feudi, nei quali il territorio rimase diviso fino all’inizio dell’Ottocento. Tale isolamento ha determinato il carattere essenziale degli agglomerati urbani e soprattutto dell’architettura, che si è espressa secondo forme e materiali che raccontano della complementarietà tra questa e l’ambiente. Gli insediamenti d’alta quota, in particolare, presentano diversi e complessi problemi di impianto urbano, di collegamento e di sostentamento. Il presente contributo illustra, in maniera più estesa, come questi siano stati risolti nel caso di San Giovanni in Fiore, tra il secolo XVI e il secolo XIX. La configurazione urbana, determinata dal sapiente inserimento delle unità d’abitazione nel forte declivio del monte Difesa, dal tracciamento delle strade, dalla ingegnosa sistemazione degli slarghi, testimonia la sintonia tra paesaggio naturale e paesaggio costruito.

Spadafora, G., Maestri, D. (2011). San Giovanni in Fiore: morfologia urbana e territori. In Il disegno delle trasformazioni.

San Giovanni in Fiore: morfologia urbana e territori

SPADAFORA, GIOVANNA;
2011-01-01

Abstract

This paper analyses, through the study of the historic cartography and architectural surveys made by its authors, the relationship between environment and architecture, in a mountain area in Calabria Citra where, in 1188, Gioacchino da Fiore founded the first Florensis monastery in Sila. The study of the urban settlements has shown the interesting tangle of practical reasons (related to the nature of soil, the supply of raw materials and to climate) and political-religious matters of territorial administration. The relationship between Florensis monastic organization and political power is mentioned, as donations and concessions of the different territories allow us, partly, to determine built up areas exploited for agriculture, pasture, granite extraction and pitch collecting. The small urban concentrations, which increased more systematically since the 16th century, were distributed in a complex area, whose orography heightened the isolation which characterized the domestic organization of each fief, in which the region remained divided until the early 19th century. This isolation determined the basic nature of the urban agglomerations and above all the nature of architecture, which is characterized by shapes and materials that reflect the complementarity between architecture and environment. High altitude settlements, in particular, have different and complex urban structure, connection and supply problems. This study explains, in more detail, how these problems were solved in San Giovanni in Fiore, between the 16th and the 19th centuries. The urban configuration, delineated by the masterly insertion of the dwelling units in the steep slope of the Monte Difesa, by the street layout and the ingenious placing of widenings, testifies to the harmony between natural and built landscapes.
2011
88-8497-215-6
Il presente contributo analizza, attraverso uno studio della cartografia storica e rilievi architettonici realizzati dagli autori, la relazione tra ambiente e architettura, in un’area montana compresa nella Calabria Citra che, nel 1188, vide la fondazione del primo monastero florense in Sila, ad opera di Gioacchino da Fiore. Nello studio sugli insediamenti urbani, appaiono interessanti gli intrecci tra le motivazioni di ordine pratico (legate alla natura del suolo, all’approvvigionamento delle materie prime, al clima) e le questioni politico-religiose di governo del territorio. Si accennerà, quindi, ai rapporti tra l’organizzazione monastica florense e il potere politico, poiché le donazioni e le concessioni dei vari territori ci consentono, in parte, di definire gli ambiti territoriali abitati e sfruttati ai fini dell’agricoltura e del pascolo, nonché dell’estrazione del granito e della raccolta della pece. I piccoli aggregati urbani, che si sviluppano in maniera più sistematica a partire dal XVI secolo, si dislocavano su un territorio complesso, la cui orografia, accentuava l’isolamento connaturato all’organizzazione interna dei singoli feudi, nei quali il territorio rimase diviso fino all’inizio dell’Ottocento. Tale isolamento ha determinato il carattere essenziale degli agglomerati urbani e soprattutto dell’architettura, che si è espressa secondo forme e materiali che raccontano della complementarietà tra questa e l’ambiente. Gli insediamenti d’alta quota, in particolare, presentano diversi e complessi problemi di impianto urbano, di collegamento e di sostentamento. Il presente contributo illustra, in maniera più estesa, come questi siano stati risolti nel caso di San Giovanni in Fiore, tra il secolo XVI e il secolo XIX. La configurazione urbana, determinata dal sapiente inserimento delle unità d’abitazione nel forte declivio del monte Difesa, dal tracciamento delle strade, dalla ingegnosa sistemazione degli slarghi, testimonia la sintonia tra paesaggio naturale e paesaggio costruito.
Spadafora, G., Maestri, D. (2011). San Giovanni in Fiore: morfologia urbana e territori. In Il disegno delle trasformazioni.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/182469
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact