The research conducted by the working group of the University of Roma Tre on the area of Civitavecchia and its hinterland, particularly for the Modern Age, advantage of the good availability of historical maps that provide interesting information on the organization of the territory and the work that have characterized it. Between human interventions are particularly interest collection of current sources and aqueducts, built from the second century a.D. by Trajan, which can be considered as indicators of the different phases of vitality and large investments that have marked the millennial history of the area and the harbor. The aqueducts and associated works represent the tangible remains of a glorious past and the material signs of the new season of progress that characterized the coastal area of Civitavecchia and had an impact on the landscape still observable. Remains of these structures describe the relationship established between man and the environment, and describe the current capacity to enhance the archaeological heritage and to preserve the legacy of past civilizations. The work presented aims to reconstruct, through the historical and geocartographical sources, the phases of the work that, in two millennia, have interested the area of Civitavecchia and its hinterland for the supply of drinking water in the middle of the coast and its immediate surroundings.

Le ricerche condotte dal gruppo di lavoro dell’Università Roma Tre sull’area di Civitavecchia e del suo entroterra, specialmente dall’Età moderna, si avvantaggiano di una buona disponibilità di cartografie storiche che offrono informazioni interessantissime sull’organizzazione del territorio e sui lavori che lo hanno modellato. Fra i tanti interventi umani particolare interesse rivestono i sistemi di captazione delle sorgenti e gli acquedotti, realizzati a partire dal II secolo d.C. con Traiano, che possono essere a buon diritto considerati come indicatori delle diverse fasi di vitalità e di grandi investimenti che hanno segnato la millenaria storia del territorio e del porto, resti tangibili di un passato glorioso e di nuove stagioni di fortuna che hanno caratterizzato l’area costiera civitavecchiese e inciso sul paesaggio ancora osservabile. I resti di tali strutture raccontano il rapporto instaurato fra l’uomo e l’ambiente, l’attuale capacità di valorizzazione dei beni archeologici e di conservazione dei lasciti delle civiltà precedenti. Il lavoro presentato vuole ricostruire, attraverso le fonti storiche e geo-cartografiche, le fasi dei lavori che in due millenni hanno interessato l’area di Civitavecchia e il suo entroterra per l’approvvigionamento di acque potabili al centro sul litorale e ai suoi immediati dintorni.

D'Ascenzo, A. (2014). Civitavecchia penuriava d’acqua dolce da bere da molto tempo già persa…. In Atti 18a Conferenza Nazionale ASITA (Firenze, 14-16 ottobre 2014) (pp.447-454). Confederazione ASITA.

Civitavecchia penuriava d’acqua dolce da bere da molto tempo già persa…

D'ASCENZO, ANNALISA
2014-01-01

Abstract

The research conducted by the working group of the University of Roma Tre on the area of Civitavecchia and its hinterland, particularly for the Modern Age, advantage of the good availability of historical maps that provide interesting information on the organization of the territory and the work that have characterized it. Between human interventions are particularly interest collection of current sources and aqueducts, built from the second century a.D. by Trajan, which can be considered as indicators of the different phases of vitality and large investments that have marked the millennial history of the area and the harbor. The aqueducts and associated works represent the tangible remains of a glorious past and the material signs of the new season of progress that characterized the coastal area of Civitavecchia and had an impact on the landscape still observable. Remains of these structures describe the relationship established between man and the environment, and describe the current capacity to enhance the archaeological heritage and to preserve the legacy of past civilizations. The work presented aims to reconstruct, through the historical and geocartographical sources, the phases of the work that, in two millennia, have interested the area of Civitavecchia and its hinterland for the supply of drinking water in the middle of the coast and its immediate surroundings.
2014
978-88-903132-9-5
Le ricerche condotte dal gruppo di lavoro dell’Università Roma Tre sull’area di Civitavecchia e del suo entroterra, specialmente dall’Età moderna, si avvantaggiano di una buona disponibilità di cartografie storiche che offrono informazioni interessantissime sull’organizzazione del territorio e sui lavori che lo hanno modellato. Fra i tanti interventi umani particolare interesse rivestono i sistemi di captazione delle sorgenti e gli acquedotti, realizzati a partire dal II secolo d.C. con Traiano, che possono essere a buon diritto considerati come indicatori delle diverse fasi di vitalità e di grandi investimenti che hanno segnato la millenaria storia del territorio e del porto, resti tangibili di un passato glorioso e di nuove stagioni di fortuna che hanno caratterizzato l’area costiera civitavecchiese e inciso sul paesaggio ancora osservabile. I resti di tali strutture raccontano il rapporto instaurato fra l’uomo e l’ambiente, l’attuale capacità di valorizzazione dei beni archeologici e di conservazione dei lasciti delle civiltà precedenti. Il lavoro presentato vuole ricostruire, attraverso le fonti storiche e geo-cartografiche, le fasi dei lavori che in due millenni hanno interessato l’area di Civitavecchia e il suo entroterra per l’approvvigionamento di acque potabili al centro sul litorale e ai suoi immediati dintorni.
D'Ascenzo, A. (2014). Civitavecchia penuriava d’acqua dolce da bere da molto tempo già persa…. In Atti 18a Conferenza Nazionale ASITA (Firenze, 14-16 ottobre 2014) (pp.447-454). Confederazione ASITA.
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