Esplorando con occhio diagnostico le caratteristiche della società, i programmi di lifestyle e makeover, protagonisti indiscussi della televisione contemporanea, cercano di migliorare le competenze dei loro personaggi (e indirettamente degli spettatori) nei diversi ambiti che sono oggetto della rappresentazione, anche attraverso product placement ed espliciti consigli per gli acquisti. In essi, la telecamera esamina l'intimità dei luoghi, delle persone e delle relazioni e indugia sulle vite dei personaggi alla ricerca dell’errore e di una possibile soluzione. L'analisi che si propone di questi programmi mantiene una duplice prospettiva: in prima istanza si analizza l'uso esperto delle loro dinamiche narrative, che vivacizzano il racconto di lati noiosi e banali della vita di tutti i giorni; in secondo luogo si cerca di comprendere l'ideologia soggiacente a queste narrazioni: un racconto i cui protagonisti sono tenuti a un perenne automonitoraggio, all’esercizio di un “progetto del sé” che non ammette distrazioni. L’errore è un leitmotiv di queste narrazioni, sia perché è un espediente drammaturgico molto efficace nella costruzione del racconto, sia perché è quasi sempre la premessa dei programmi di questo genere: siamo sbagliati nel modo in cui ci vestiamo, cresciamo i nostri figli, cuciniamo il risotto; ma c’è qualcuno – l’esperto della Tv – che può aiutarci a cambiare, a ricominciare, a non sbagliare più. Mettendo l’errore al centro delle nostre riflessioni il paper analizza il programma "Ma come ti vesti?" , un factual makeover di consigli sull’abbigliamento, con un occhio alle sue forme narrative e un altro alle implicazioni sociologiche di un fenomeno caratteristico dell’età dell’incertezza. -
Perrotta, M. (2015). Ma come ti vesti? Errori e trasformazioni nella televisione contemporanea. In Sensibilia 7 - Errore (pp.255-270). Sesto San Giovanni (MI) : MIMESIS.
Ma come ti vesti? Errori e trasformazioni nella televisione contemporanea
PERROTTA, MARTA
2015-01-01
Abstract
Esplorando con occhio diagnostico le caratteristiche della società, i programmi di lifestyle e makeover, protagonisti indiscussi della televisione contemporanea, cercano di migliorare le competenze dei loro personaggi (e indirettamente degli spettatori) nei diversi ambiti che sono oggetto della rappresentazione, anche attraverso product placement ed espliciti consigli per gli acquisti. In essi, la telecamera esamina l'intimità dei luoghi, delle persone e delle relazioni e indugia sulle vite dei personaggi alla ricerca dell’errore e di una possibile soluzione. L'analisi che si propone di questi programmi mantiene una duplice prospettiva: in prima istanza si analizza l'uso esperto delle loro dinamiche narrative, che vivacizzano il racconto di lati noiosi e banali della vita di tutti i giorni; in secondo luogo si cerca di comprendere l'ideologia soggiacente a queste narrazioni: un racconto i cui protagonisti sono tenuti a un perenne automonitoraggio, all’esercizio di un “progetto del sé” che non ammette distrazioni. L’errore è un leitmotiv di queste narrazioni, sia perché è un espediente drammaturgico molto efficace nella costruzione del racconto, sia perché è quasi sempre la premessa dei programmi di questo genere: siamo sbagliati nel modo in cui ci vestiamo, cresciamo i nostri figli, cuciniamo il risotto; ma c’è qualcuno – l’esperto della Tv – che può aiutarci a cambiare, a ricominciare, a non sbagliare più. Mettendo l’errore al centro delle nostre riflessioni il paper analizza il programma "Ma come ti vesti?" , un factual makeover di consigli sull’abbigliamento, con un occhio alle sue forme narrative e un altro alle implicazioni sociologiche di un fenomeno caratteristico dell’età dell’incertezza. -I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.